Ancora pioggia di critiche per le dichiarazioni di Alessandro Borghese, che in un’intervista al “Corriere della Sera” ha denunciato la fatica nel reclutare personale per i suoi ristoranti. Lo chef ha spiegato: "I ragazzi? Preferiscono tenersi stretto il fine settimana per divertirsi con gli amici. E quando decidono di provarci, lo fanno con l'arroganza di chi si sente arrivato e la pretesa di ricevere compensi importanti, da subito. Sarò impopolare, ma non ho alcun problema nel dire che lavorare per imparare non significa essere per forza pagati". A dargli manforte, nelle ultime ore, anche Flavio Briatore, che si aggiunge al coro unanime di La Mantia e Vissani, e dalle colonne del “Corriere.it” afferma: "Quello che dice lo chef Alessandro Borghese è la verità: molti ragazzi cercano lavoro sperando quasi di non trovarlo”.
In pratica l’imprenditore ha dichiarato che quando si tratta dei suoi locali, non avrebbe alcun problema a trovare il personale di cui ha bisogno a Dubai e in Arabia Saudita. Al contrario, incontrerebbe delle difficoltà ad assumere camerieri e cuochi soprattutto in Italia. E ritiene che il problema sia il reddito di cittadinanza, che sarebbe diventata "la vera ambizione" dei giovani, così da rifiutare anche "stipendi adeguati e contratti a lungo termine". E aggiunge ancora: “Ai miei tempi l’ambizione era diventare impiegato: adesso è prendere il sussidio". Briatore predilige, invece, chi è disposto a "fare dei sacrifici", compresa la reperibilità nei giorni festivi. "I ristoranti sono aperti la sera, nel weekend e durante le vacanze. Questo non si può cambiare", continua.
Il tutto sbandierando un contratto base di 1.800-2000 euro netti al mese. "Anche lo stagista è pagato. Chiunque entri nel mio gruppo viene formato, fa dei corsi, viene retribuito. E se sei bravo cresci, c’è chi prende 4-5-10 mila euro e oltre". Quindi, dando per buone le sue parole, nonostante l’importante stipendio ventilato, i giovani preferirebbero l’assegno mensile al di sotto dei 500 euro al mese.
La soluzione? Anche se i dati ufficiali (Istat e Inps) sostengono che i lavori stagionali e a tempo determinato continuano a salire, e ben sopra i valori precedenti l’introduzione del reddito di cittadinanza, secondo il manager, l’unica soluzione è proprio bloccarlo per i giovani, almeno da aprile a ottobre. Insomma, giusto in tempo per l’inaugurazione e chiusura del suo nuovi locali, in pendant con la proficua (per lui) stagione estiva.