Vittorio Feltri, a modo suo, e cioè cattivissimamente, stronca il nuovo libro di Matteo Renzi, "L'influencer", edito da Piemme. Goduria. Secondo il noto giornalista, l'ex premier non ha scritto un saggio politico, ma un vero e proprio "Dizionario degli insulti", dove pagina dopo pagina si leggono attacchi e offese dirette principalmente alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Fin dall'inizio, Feltri evidenzia il tono astioso del libro, sottolineando come Renzi dipinga Meloni come un'"influencer" più interessata ai social che al governo del Paese. "Fin dalla prima pagina e ad ogni riga il lettore si imbatte in un'offesa dietro l'altra diretta contro la premier Giorgia Meloni", scrive il giornalista, evidenziando la natura ossessiva dell'attacco dell'ex sindaco di Firenze. Feltri non si scandalizza per le critiche in sé, ma per il modo in cui vengono espresse. "Tuttavia incapparne in una mole siffatta desta un certo sconcerto, se non altro perché quello che giunge al lettore è il sentimento di fastidio, di profonda insofferenza e di invidia che colui che scrive nutre nei riguardi del primo ministro", afferma. Insomma, più che un'analisi politica, Feltri vede nel libro di Renzi un regolamento di conti personale.

Un punto su cui Feltri si sofferma è il rapporto tra sinistra e donne in politica. Se la sinistra si erge a paladina del rispetto verso le donne, perché "sono sempre soggetti di sinistra a fare ricorso alla violenza verbale contro le donne, se queste sono di destra?", si chiede il giornalista, denunciando un doppio standard che colpisce Meloni ma risparmia altre figure femminili politicamente più vicine a Renzi. Feltri attacca anche Renzi sul fronte del rapporto con Silvio Berlusconi. L'ex premier cita il Cavaliere per avvalorare le sue critiche a Meloni, ma Feltri ribatte con sarcasmo: "Lo stesso Silvio che definiva più o meno alla stessa maniera pure Renzi. Quindi, se ci aveva visto giusto sulla prima, dobbiamo ammettere che pure sul secondo non si era mica tanto sbagliato". Un colpo basso che mette in discussione la credibilità dell’argomentazione renziana. L'analisi impietosa di Feltri tocca anche l'atteggiamento di Renzi nei confronti del governo. Secondo il giornalista, l'ex premier non accetta il proprio ruolo di minoranza e scrive libri per sfogare la propria frustrazione: "Renzi è uno dei leader della minoranza, uno dei minori leader della minoranza, ma pur sempre leader della minoranza, fatto a cui egli non pare volersi rassegnare". Una stoccata che evidenzia il declino politico dell’ex segretario del PD.

Uno dei passaggi più critici del libro di Renzi riguarda la sua previsione sulla fine del governo Meloni. Secondo l’ex premier, la destra non durerà a lungo e alle prossime elezioni Giorgia Meloni tornerà all'opposizione. Ma Feltri ribatte con un'osservazione pungente: "Renzi scrive che in Italia 'chi governa non ha mai vinto le elezioni successive'. Beh, vorrei fargli notare che in Italia chi ha governato spesso non le aveva nemmeno vinte le elezioni, e nel suo caso specifico non era stato neppure candidato". Un riferimento diretto all'ascesa al governo di Renzi senza passare dalle urne, a differenza di Meloni. Il verdetto finale di Feltri è impietoso: "Il libricino di Renzi è teso a demolire Meloni. E questo ci sta. Mi sbalordisce piuttosto che tale volontà nasca dalla percezione di Renzi di avere subito affronti da parte di Giorgia". Insomma, più che un'operazione politica, il libro di Renzi appare come un attacco personale, frutto di un risentimento che, secondo Feltri, lo sta portando all'autodistruzione politica.
