Un brutto momento per fare beneficenza? Forse, visto che siamo nel bel mezzo del pandoro-gate targato Chiara Ferragni e Balocco e non si parla che di questo. Ovunque. L’influencer ha letteralmente monopolizzato tutti i canali di comunicazione. Impossibile, pur volendo e non seguendola, non essere a conoscenza della multa stratosferica che le ha accollato l’Antitrust. E in temi di accolli Zerocalcare ne sa qualcosa. Il fumettista romano ha condiviso nelle storie del suo profilo Instagram il rimando a un evento dove il ricavato verrà interamente devoluto in beneficenza. E non è la prima volta che Michele Rech associa la sua immagine a iniziative simili, e sicuramente in questo caso non dovremmo aspettarci “finiti” video di scuse per nulla strappalacrime, dove ci si nasconde dietro a un errore di comunicazione, quando di strategie di comunicazione chi lo dice in realtà ci campa.
“Il ricavato andrà totalmente all’Ugi, associazione che si occupa di ospitare i genitori dei bambini in cura al reparto oncologico del Regina Margherita di Torino”. E per finire la stoccata alla Ferragni, che visto il momento ci sta tutta: “Certo pessimo tempismo nell’annunciarlo quando quell’altra dice che dona un milione di euro ma vabbè”. Qui non parliamo di uova di Pasqua e pandori, ma di serigrafie autografate in tiratura limitata, solo 100. Anche meglio. A ogni consumatore il suo, visto che il problema alla fine sono le migliaia di persone che accorrono a comprare la qualsivoglia cosa che riporti il logo dei Ferragni & Co, e che giustificano i loro acquisti magari poco sensati con un “ma tanto il ricavato la Ferry lo dà in beneficenza”. Siete proprio sicuri? Come no. Hi Guys, questo mondo forse ci sta proprio rendendo cattivi…