Nella nostra lingua esiste un detto che mette sul patibolo la tradizionale e così calorosa famiglia italiana. “Parenti serpenti” si usa dire per mettere (e mettersi) in guardia da chiunque, anche dai propri cari. E se esiste un nucleo familiare in cui questa massima sembra trovare una grande conferma, beh, non può essere che quello degli Agnelli, come suggerito da Affari Italiani. L’impero della famiglia torinese, ormai da più di un secolo padrona dei maggiori business dello Stivale (e non solo), continua a far parlare di sé. Sì, c’entrano in qualche modo la Fiat, la Ferrari, la Juventus, e via via discorrendo tra i loro affari più celebri. Ma soprattutto c’entrano le faide tra parenti, o meglio ancora tra cugini. Esisteva un tempo in cui a battibeccare erano Gianni (l’iconico Avvocato) e suo fratello Umberto, vissuto sempre un po’ all’ombra del primo. Ebbene, adesso è arrivato il momento per i loro successori di litigare. Dunque, rispettivamente troviamo John Elkann, ora a capo dell’impero di famiglia, e Andrea Agnelli, il cugino che parrebbe un po’ bistrattato, soprattutto dopo l’allontanamento (volontario o meno) dalla presidenza della Juventus. E poi ci sarebbe anche Lapo Elkann, fratello di John e da sempre al centro di vicissitudini personali e finanziarie di vario genere (ultima delle quali il caso Italia Independent).
Comunque sia, gli scricchiolii nel rapporto tra i due cugini sembrano essere nati proprio da quella fatidica sera in cui Andrea ha lasciato la guida della Juve dopo dodici anni di schiaccianti vittorie. A svelare alcuni retroscena di questo episodio è il giornalista Gigi Moncalvo nel suo libro “Juventus segreta” (edito da Vallecchi). L'autore, da sempre vicino agli ambienti bianconeri, si interroga su chi abbia ucciso la Vecchia Signora di Torino, tracciando un profilo di questo killer silenzioso, quanto prolifico, che sembra combaciare esattamente con l’identikit dell’Agnelli di nascita newyorkese, figlio del giornalista-scrittore Alain Elkann e di Margherita Agnelli, alla quale ha smesso di parlare per una “questione artistica” (una collezione di quadri che secondo alcune indiscrezioni avrebbe un valore di circa 213 milioni di euro). Moncalvo, inoltre, descrive in vari passaggi anche il rapporto tra John e Andrea, che dalle parole dello scrittore appare alquanto difficile. “Andrea - dopo aver vinto nove scudetti di fila - ha “perso la testa” e consentito al cugino John Elkann di umiliarlo e schiacciarlo", e poi ancora: “Ripetutamente e spietatamente, quest’ultimo (John, ndr) ha infierito e continua a infierire su Andrea senza rispetto alcuno nemmeno per i loro vincoli di sangue. Le sue azioni contro il cugino si sono espresse in vari modi”. Ma a quanto pare, al centro della faida tra gli “Agnelli serpenti”, una sorta di Succession all'italiana, non ci sarebbe solamente la Juve…
Sulle pagine di MOW avevamo già parlato di un stravolgimento nelle gerarchie all’interno della “Giovanni Agnelli BV”, storica società di famiglia, dovuto a una compravendita di quote avvenuta proprio tra i due cugini. Così Andrea avrebbe venduto il suo 3% di azioni a John, consegnandogli in pratica il potere assoluto, ad un prezzo di circa 300 milioni di euro. La notizia era stata lanciata da Il Sole 24 Ore, in un articolo in cui veniva mostrato il nuovo asset del Gruppo, con Elkann in testa con il suo 40% e Agnelli solamente al terzo posto con appena l’8,9%. Una nuova lite all’orizzonte? A quanto pare no, visto che “Andrea ha venduto direttamente a John le sue quote (rafforzandolo) – scrive a proposito Tuttosport - e John ha scelto proprio Andrea (quindi non un membro del suo “macrogruppo”) per essere rappresentato nel Cda” della società, e dunque, continua il quotidiano sportivo, si tratta di “due elementi che non fanno pensare a un acrimonioso e imminente divorzio tra i due”. Eppure, le malelingue sui difficili rapporti famigliari non sembrano volersi placare...