Una volta c’era l’automobile come prima tappa d’indipendenza economica e di affermazione di sé. Si lavorava e si mettevano da parte soldi per poterla finalmente acquistare, mostrare e rivendicare, tramite quelle interminabili sessioni di lavaggio del sabato mattina. Ora sembra non essere più così.
A certificarlo un recente sondaggio targato Skuola.net, che evidenzia il ricorso sempre più massiccio al car-sharing, al noleggio a breve o lungo termine e, soprattutto, pone l’accento sulla percezione rivelata dai giovani interpellati in merito alle automobili. Con particolare riferimento alla cosiddetta Generazione Z – generalmente riferibile ai nati intorno alla metà degli anni ’90 – l’indagine rivela il netto prevalere di una visione piuttosto concreta: l’auto è un mezzo che serve per muoversi da un punto A a un punto B, non uno status symbol.
Per il 90% degli interpellati l’automobile rappresenta quindi uno strumento, perfettamente sostituibile da diverse e nuove forme di mobilità, talvolta oscurata da una quotidianità rivoluzionata anche dalla pandemia e una diffusa visione green, che spinge a privilegiare alternative come monopattini elettrici e bici a pedalata assistita. Possedere un’auto propria resta comunque un’ambizione, ma non è un’impellenza: l’85% degli intervistati ritiene che a 35 anni avrà una vettura personale, mentre il 5% resta proiettato al noleggio anche in ottica futura e un 10% punta ad altre forme di mobilità.
È uno scenario variato di pari passo con un concetto di stabilità sempre diverso e sempre meno in evidenza, che più che il posto fisso sembra prevedere la ricerca di una soddisfazione professionale ed esistenziale che spinge a un cambio di città e ambienti molto frequente. Ricalca inoltre alla perfezione una ulteriore ricerca realizzata da Aniasa, associazione che rappresenta i servizi di mobilità, e che fa luce su una preferenza sempre più diffusa per il noleggio o altre forme di utilizzo delle automobili.
“La tendenza – precisa infatti Dario Casiraghi, Direttore in Italia del colosso dell’autonoleggio Arval – non va spiegata solo con questioni economiche per cui, in un contesto di precarietà, il consumatore ci pensa più di una volta prima di fare un investimento per comprare una macchina da 10, 15 o 20 mila euro. È anche una questione culturale, perché più che possedere l’auto, interessa utilizzarla, magari con un pacchetto di servizi già incluso”.