La definizione del genio secondo Amici Miei, che si caratterizza in fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione non è sbagliata, ma abusata fino a fare il giro e diventare quasi antipatica. Il genio, piuttosto, è quello che trova un modo per farti vedere la realtà in maniera diversa. Il genio ha un’idea che può cambiare la vita di tutti. BYD costruisce automobile con quest’idea: per rendercene conto abbiamo portato due auto, una Seal (berlina, elettrica) e una BYD Seal U (SUV Plug-In) a Sanremo durante il festival. Il genio è inserire nelle proprie vetture (tutte, di serie) il karaoke.

Il karaoke può sembrare una storia da reparto marketing come ce ne sono tante, eppure chiunque sia salito in auto con noi durante la settimana del Festival di Sanremo rinuncerebbe alla ricarica a induzione per il telefono, alla telecamera di parcheggio, all’infotainment - che su BYD è un pannello ruotabile da 15,6 pollici - per avere il karaoke a bordo. Abbiamo trovato anche chi rinuncerebbe anche agli specchietti, alle ruote, a muovere l'auto. Ad ogni modo, tutto questo non abbiamo dovuto farlo. Per provare a raccontare quanto un karaoke possa cambiare la vita di chi viaggia a bordo di una BYD abbiamo girato il video pubblicato in apertura: Cristina d’Avena si emoziona, i passanti fanno la fila per provarlo, chi canta capisce nel giro di quaranta secondi che una macchina come questa è diventata velocemente una necessità. Eppure c’è di più, e quel di più non è solo Johnson Righeira che canta L'estate sta finendo.

Build Your Dreams
BYD sta per Build Your Dreams, costruisci i tuoi sogni. E, per quanto in Europa sia arrivata da poco, BYD è un'azienda importantissima in Cina, fondata a fine anni Novanta e specializzata in costruzione di automobili e batterie, un'azienda che solo nel terzo trimestre del 2024 ha prodotto un fatturato di oltre 28 miliardi di dollari. Il prodotto che viene offerto oggi sul mercato italiano ha qualità da auto di alta gamma - BMW, Mercedes, Audi - al prezzo di auto generaliste, forse anche meno. Il che potrebbe sembrare rischioso all’atto pratico, quando ti arriva a casa, che invece è il momento in cui una BYD stupisce maggiormente. Attualmente la gamma comprende un totale di sette modelli, ultimo dei quali, presentato a Torino, il SUV compatto Atto 2. La sensazione è che per i prossimi 18 mesi o giù di lì acquistare una BYD significherà fare un grossissimo affare. Arriverà poi un momento in cui, come insegnano a pagina due di ogni libro di economia, in cui la richiesta aumenterà in maniera decisa e i prezzi verranno ritoccati verso l’alto: per quanto riguarda la tecnologia cinese, quello che sta per accadere nel mercato dell’auto lo abbiamo visto una decina d’anni fa con gli smartphone.
BYD Seal: come è fatta la macchina
BYD Seal è una coupé a cinque porte, linee disegnate per fendere l’aria, gruppi ottici felini e maniglie a scomparsa. Sembra, inutile nasconderlo, la bella copia di Tesla Model S. Agli interni regnano pulizia e stile, oltre ad assemblaggi ben fatti. In estrema sintesi, sembra costare il doppio. Decisamente interessanti i pannelli in gomma sotto i tappetini, che aiutano a mantenere l’auto pulita e restituiscono l’idea di un brand che sa di cos’ha davvero bisogno la gente. Il guidatore siede comodo, i sedili hanno regolazioni elettriche, la plancia dominata dal display da 15,6 pollici è estremamente pulito. Bello il portaoggetti nel bracciolo centrale, utili gli slot USB, sia di vecchio che nuovo tipo, comoda la piastra per la ricarica a induzione dello smartphone. La strumentazione, anch’essa digitale, è sempre ben leggibile con tutte le informazioni del caso. Mancano invece dei comandi fisici per il climatizzatore: una scelta di modernità e pulizia nel design tipica per i veicoli di ultima generazione che, tuttavia, chiede di rinunciare a un pizzico di praticità. Bene gli ADAS, benissimo le telecamere di parcheggio e i relativi sensori, addirittura spettacolare il sistema per la purificazione dell’aria all’interno dell’abitacolo. Se hai mangiato pesante, lei se ne accorge. Se un tuo collega seduto nel divanetto posteriore - sufficientemente comodo da ospitare tre adulti - decide di svapare con la sua sigaretta elettronica, l’auto se ne accorge e propone una pulizia d’emergenza, facendo partire ventole e filtri dedicati: meraviglioso. Da segnalare poi i due vani di carico: il bagagliaio, con i suoi 400 litri e un doppiofondo per contenere i cablaggi per le ricariche, e uno spazio sotto al cofano (altri 53 litri) dove non c’è nessun motore termico ad attenderci. L’auto è quindi sufficientemente spaziosa, ben costruita, solida. Il tetto in vetro fa entrare molta luce. Gli assemblaggi dei materiali hanno un’ottima qualità.

Il Vehicle To Load (V2L) e altri accenni all’elettrico
La BYD Seal viene fornita di una batteria da 82,5 Kwh, sufficienti a percorrere un totale di 569 Km nel ciclo misto: una previsione sufficientemente accurata se non si punta a fare tutto in autostrada, a 140 Km/h di tachimetro. In quel caso, l’autonomia scende. C’è, ad ogni modo, possibilità di sfruttare ricariche rapide fino a 150 kW, il che permette (colonnina permettendo) di impiegare 37 minuti per passare dal 10% all’80% della batteria. Oltre alla versione base, con motore singolo da 312 CV, c’è anche la Dual Motor, una variante con doppio motore, trazione integrale - in quando ogni asse della vettura ha un propulsore dedicato - per un totale di 530 cavalli. Potenza, velocità di ricarica, comfort. A dare un valore aggiunto a questa BYD Seal c’è anche il V2L, ovvero il Vehicle to Load: attacchi una presa alla macchina e alimenti un qualsiasi dispositivo elettrico. Puoi, per esempio, portarti un proiettore, parcheggiare sul lungomare e vedere un film sulla facciata di una casa. Puoi ricaricare un monopattino elettrico per quello che i pendolari chiamano l’ultimo miglio, quello dal parcheggio dell’auto all’ufficio in centro. Puoi ricaricare un’altra automobile, il computer, attaccare l’asciugacapelli, preparare dei toast, un caffè, amplificare una chitarra elettrica e improvvisare un concerto. Perché poi, in effetti, c’è anche il karaoke.

Sì, ma come funziona il karaoke di BYD?
Ogni BYD ha il karaoke. E non è una funzione tra le tante, è uno dei punti cardine della vettura: sul generoso display dell’infotainment, all’accensione, ci sono tre opzioni: navigatore, musica e karaoke. È il grosso pulsante centrale, come se la gente non aspettasse altro. Questo lo pensi la prima volta che vedi il sistema, poi non solo diventa una normalità ma è anche assolutamente prioritario raggiungere la funzione. Con l’auto viene fornito un microfono wireless collegato agli altoparlanti della vettura, che monta un generoso impianto Dynaudio da 12 speaker. Dal menu del karaoke si possono poi scegliere le canzoni per genere, nazionalità, ricerca diretta e via dicendo. Di roba italiana ce n'è tantissima. A quel punto puoi impostare il volume della base, quello del microfono e il delay della voce, ricreando il tipico effetto di un karaoke. La cosa funziona a un livello che è veramente difficile da raccontare: la prima sera con l’auto in prova, in garage, abbiamo passato un’ora a cantare con dei colleghi. In viaggio le parole non compaiono sullo schermo per non distrarre il guidatore, i passeggeri però possono averle sincronizzate con la base sul proprio smartphone. La vita a bordo cambia e non è uno scherzo, così in un paio d’ore capisci perché il karaoke sia di serie e come mai gli ingegneri BYD abbiano pensato l’interfaccia con questa funzione al centro della plancia. L’idea di portare l’auto a Sanremo nasce da questo, dalla voglia di raccontare meglio quanto sia determinante per la vita a bordo.
Come va la BYD Seal?
Comoda, silenziosa, veloce sempre. Confortevole sullo sconnesso, ottima nel traffico dove l’assenza di un motore termico e di una frizione da azionare cambia totalmente il carico di attenzione necessario e lo stress che ne consegue. Sul veloce le sospensioni possono risultare tarate sul morbido, ma il baricentro basso dato dal pacco batterie e la destinazione d’uso della macchina non pregiudicano la sicurezza dell’auto né tantomeno il piacere di guida. La frenata rigenerativa non risulta troppo marcata, anzi lavora in sintonia con l’auto. L’accelerazione è un regalo ogni volta, le ripartenze sempre micidiali e questo succede all’interno di un abitacolo fatto per accogliere a lungo i suoi occupanti, comoda a lungo e sul serio. Non è estremamente maneggevole, soprattutto vista la lunghezza di quattro metri e ottanta, ma il raggio di sterzata è sufficiente a muoversi bene per le vie della città.

In Conclusione
È un momento d’oro per BYD. Questo, probabilmente, perché è un momento d’oro per chi vuole acquistarne una. I prezzi partono da 42.700 euro per la versione che abbiamo avuto in prova, 47.490 euro invece per la dual motor. A questo prezzo (a cui sottrarre gli incentivi) si viaggia su di un veicolo che si potrebbe tranquillamente pagare il doppio. E a colpire, dopo una settimana con lei, è che tutte queste funzioni combinate assieme - dall’aria pulita al karaoke, fino all’ampio infotainment su cui guardare film e il V2L con cui elettrificare più o meno tutto - è che quest’auto riesce a farti sentire a casa. È, BYD Seal, un bel luogo in cui stare, in cui passare del tempo di qualità. Che è una caratteristica sempre più importante per un’automobile.