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Jeremy Clarkson prova il nuovo Toyota Land Cruiser: “Il fuoristrada perfetto? Solo se vivi nel deserto, ma in città e in autostrada e con una pecora morta... E il Land Rover…”

  • di Matteo Cassol Matteo Cassol

3 febbraio 2025

Jeremy Clarkson prova il nuovo Toyota Land Cruiser: “Il fuoristrada perfetto? Solo se vivi nel deserto, ma in città e in autostrada e con una pecora morta... E il Land Rover…”
Per anni ha valutato i 4x4 in base a differenziali e altezza da terra, ma ora Clarkson si pone la vera domanda: "Quanto è facile lavare via i succhi di una pecora morta dal bagagliaio?". E qui (ma non solo qui) il Land Cruiser lo delude: troppo caro per sporcarlo in campagna, troppo ruvido su strada, troppo grande in città. E allora? Per Jeremy, il futuro è chiaro: "Presto non ci sarà più bisogno di fuoristrada, solo parchi eolici e solari. E per gestirli basterà una bicicletta". Provocazione o previsione inquietante?

di Matteo Cassol Matteo Cassol

"Ho sbagliato tutto per 40 anni". Così esordisce Jeremy Clarkson nella sua recensione su The Times, in un momento di rara (ironica?) autocritica. Perché lui, come la maggior parte dei giornalisti automobilistici, ha sempre giudicato un fuoristrada in base a quanto riesce ad avanzare quando le condizioni suggerirebbero di fare dietrofront. "Così, quando recensivo un 4x4, esaminavo la curva di coppia, l'eleganza dei suoi differenziali bloccabili e l'altezza da terra".

Ma poi, con il tempo, è arrivata la vera rivelazione. Non contano solo questi aspetti tecnici. Quello che conta davvero è un altro dettaglio, più pratico, più quotidiano. "Quando metti una pecora morta nel bagagliaio, quanto è facile lavare via i succhi che ne derivano?"

Questa è la grande questione che distingue i veri fuoristrada dai giocattoli per la città. Land Rover, per esempio, ama dimostrare le capacità estreme del Defender nei test di Eastnor Castle. "Ti mostrano come riesce a scalare ogni montagna e a guadare ogni fiume. E tu torni a casa e scrivi un articolo dicendo che Gesù è tornato e ha i fari".

Ma poi ti guardi intorno e vedi i dettagli. "Guarda quei piccoli ganci pieghevoli nel bagagliaio del Defender e chiediti quanto durerebbero se ci attaccassi una motosega o qualche palo da recinzione". Poi c’è la moquette. "Ora prova a immaginare l'odore dopo che è stata inzuppata di succo di pecora".

Ed è qui che dovrebbe entrare in gioco il nuovo Toyota Land Cruiser. La leggenda. L’indistruttibile. Ma, avverte Clarkson, anche qui ci sono dei problemi.

"Per cominciare, costa 75.000 sterline. Quindi non ha nemmeno un lontano rapporto con il concetto di economicità". E non è neanche facile da trovare. "La lista d'attesa si estende fino alla metà del 24° secolo".

L'interno del Toyota Land Cruiser
L'interno del Toyota Land Cruiser The Times

E allora perché molti dei suoi amici contadini lo stanno prendendo in considerazione? Semplice: perché ha l’aspetto giusto. "Anche se la mia auto di prova era verniciata in un colore che prima d'ora si era visto solo uscire dal retro di un cane malato, non si può negare che questo veicolo abbia una specie di infantile somiglianza con un mezzo giocattolo Tonka".

Ma non tutto è positivo. Il motore, per esempio. "Terribile. Con il tempo ci saranno più opzioni, persino un ibrido, ma per ora puoi avere solo un 2.8 turbodiesel che sembra e suona come se fosse stato inventato nel 1956". E le sensazioni di guida? Non proprio entusiasmanti. "Dio, com’è ruvido. E senza potenza".

E poi c’è il telaio. "Quasi tutti gli altri produttori oggi costruiscono i loro fuoristrada con una monoscocca, dove la scocca stessa fornisce la struttura portante. Ma il Land Cruiser no. Ha ancora un telaio separato e un assale posteriore rigido". Il risultato è prevedibile. "Mentre guidi, lo senti. È nervoso. Devi sempre correggere lo sterzo, come nei vecchi film".

Ma c'è anche un aspetto positivo in tutto questo. "Mentre ti dimeni a 15 km/h con i Kleenex nelle orecchie per attutire il rumore, la macchina ti sta parlando. Ti sta raccontando della sua durezza, della sua resistenza, della sua longevità". E in un certo senso, questa sensazione ispira fiducia. "Sai che sopporterà tutto ciò che la vita nei campi gli riserverà. E continuerà a farlo fino alla fine dei tempi".

Però, e qui arriva il vero punto della questione, il Land Cruiser è davvero adatto alla vita di campagna in Occidente? Clarkson ha i suoi dubbi. "In verità, non ho mai visto un contadino con l’acqua fino alle portiere. Non ho mai visto nemmeno Kaleb (dello show La Fattoria di Clarkson, ndr) guidare il suo L200 attraverso una pozzanghera". Perché? Semplice: non serve.

E infatti, continua Clarkson, "Il Land Cruiser è stato chiaramente progettato con l'Africa in mente. È per quelli che lavorano nell'esplorazione petrolifera, per le missioni dell'Onu, per i minatori dell'outback australiano".

E questo diventa un problema, perché "tutte le cose che lo rendono fantastico nei deserti e nella tundra lo rendono faticoso sulle autostrade. E troppo grande nelle città. A Londra sembra e si sente ridicolo".

E anche in campagna, alla fine, sorgono dubbi. Perché bisogna farsi una domanda essenziale: metteresti davvero una pecora morta nel bagagliaio di un’auto da 90 mila euro? Clarkson è chiaro. "Io non lo farei".

"È lo stesso discorso con le nostre Range Rover. La mia è vecchia e senza valore, quindi la uso ogni giorno in fattoria. Quella di Lisa è nuova (tenere un negozio rende più che fare il contadino) e mi sento a disagio perfino a metterci i cani. Sembra sbagliato, un po’ da spacconi, infilare un animale infangato nel retro di un’auto da 150.000 sterline".

Jeremy Clarkson
Jeremy Clarkson

Per Clarkson, un tempo i contadini guidavano vecchi Land Rover o Subaru perché erano economici, pratici e resistenti. Poi si sono spostati sui pick-up, in particolare il Mitsubishi L200. Ma oggi non sembra esserci più una vera opzione accessibile e funzionale. E allora? Qual è la soluzione? "Il Land Cruiser è un po’ troppo. Il Range Rover è un po’ troppo raffinato” e in generale “non sono più economici”. Ma, conclude Clarkson con il suo solito sarcasmo amaro, "non è la fine del mondo, perché presto non ci sarà più campagna. Solo distese infinite di parchi eolici e solari. E per gestirli basterà una bicicletta".

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