Gli spot trasmessi nelle pause del Super Bowl, l'evento sportivo americano dell'anno, sono sempre garanzia di originalità, qualità e divertimento. I budget di questi progetti commerciali sono altissimi, e i personaggi chiamati a farne da protagonisti sono di fama internazionale. Quest'anno, tra i presenti, Michael B. Jordan, Mila Kunis, Ashton Kutcher e Matthew McConaughey.
A colpire in modo particolare però sono stati due spot in particolare: quelli di Cadillac e Jeep. Due commercial a tema motori che stanno facendo parlare in queste ore, soprattutto grazie ai protagonisti chiamati a partecipare.
Jeep ha scelto nientemeno che Il Boss americano, sua maestà Bruce Springsteen. Prima di questo Super Bowl la rockstar statunitense non aveva mai preso parte a una pubblicità, ma in questo caso il messaggio scelto da Jeep - e il quasi assente riferimento all'auto, come oggetto da acquistare - ha convinto il Boss, all'età di 71 anni, a prestarsi per uno spot pubblicitario.
L'unità americana, su questo concetto si basa il corto presentato da Jeep: Springsteen si trova in una chiesa a Lebanon, in Kansas, al centro esatto degli Stati Uniti. Il tema del viaggio, che il cantante affronta su una Jeep CJ-5 del 1980, come modo per capire l'altro, per abbattere confini e preconcetti. Un messaggio molto chiaro, politico, che attraverso la voce di Bruce Springsteen acquista ancora più valore.
Più leggero, nonostante la qualità incredibile del prodotto, è lo spot di Cadillac. In una perfetta ricostruzione del film di Tim Burton troviamo la famiglia di Edward Manidiforbice, composta da Winona Ryder, che torna nei panni di Kim, e dal giovane Edgard Manidiforbice, il figlio di Edward, magistralmente interpretato da Timothée Chalamet, astro nascente del cinema internazionale.
Edgard ha le stesse difficoltà del padre: taglia tutto a causa delle sue mani, distrugge palloni, attira calamite nelle lezioni di scienze a scuola. Così mamma Kim lo consola con una sorpresa: la All-Electric Cadillac LYRIQ, dotata di un programma di assistenza alla guida hands-free, e facilmente guidabile anche da chi - come Edgard - ha delle difficoltà che sembravano insormontabili.