Di recente il vicepresidente delle linee produttive Porche 911 e 718, Frank Walliser, ha spiegato nel corso di un intervento pubblico che i motori a combustione interna che utilizzano carburante sintetico – il cosiddetto eFuel – renderanno le auto “pulite come l'alternativa elettrica”. Parlando in occasione del lancio della nuova 911 GT3, Walliser ha spiegato che l’impegno di Porsche nello sviluppo di carburanti sintetici partirà con una fase di test nel 2022; l’obiettivo sul lungo termine è quello di utilizzarli in tutti gli attuali motori a scoppio di Porsche senza nessun intervento di modifica.
Le parole di Walliser – tra le figure più influenti e stimate nel comparto automotive – hanno inevitabilmente sortito il loro effetto nel settore, con ampie discussioni, paragoni con lo scenario attuale e possibilità future di fronte a un mondo politico che sembra aver già deciso con nettezza la strada da percorrere.
In particolare, Walliser ha evidenziato l’importanza dei combustibili sintetici per permetterci ridurre la nostra produzione di CO2, valutando “emissioni di gran lunga migliori dell'attuale carburante”, con meno particolato e meno percentuali di azoto:
“I combustibili sintetici hanno da otto a dieci componenti, mentre la benzina oggi ne ha 30-40; sono più puliti e la piena produzione potrebbe portare a una riduzione di CO2 dell'85%”, ha argomentato.
Walliser e di rimando Porche non sono le uniche porzioni di comparto automobilistico a spingere per l’introduzione del cosiddetto eFuels; va infatti evidenziato che Audi lavora sull’opzione dal 2009, mentre il vicepresidente della divisione M di BMW, Dirk Hacker, ritiene che sia un'opzione praticabile e una “strada alternativa per affrontare le sfide del futuro”.
Ma è da Bosh che arriva il sostegno più acceso alla causa: dal colosso tedesco sottolineano infatti la certezza che anche considerando il rispetto dei rigorosi obiettivi che vengono ora posti ai produttori, “la maggior parte delle auto su strada nel 2030 sarà ancora alimentata da combustibili fossili”. È per questo che lo sviluppo di alternative più pulite, come l’eFuel, dovrà necessariamente entrare in scena “per risolvere almeno una parte del problema”.
Oltre a consentire alle auto con motore a combustione interna di ridurre significativamente le loro emissioni e offrire un'alternativa sostenibile per il motorsport, i carburanti sintetici consentirebbero alle auto più vecchie di rimanere su strada senza la necessità di interventi di modifica strutturale ai propri motori, ma al contempo beneficiando della stessa riduzione delle emissioni dallo scarico.
Ma molti fanno notare come i governi di tutto il mondo abbiano di fatto già annunciato piani per vietare la vendita di auto a benzina e diesel entro la fine del decennio, elemento che potrebbe rendere lo sviluppo di combustibili sintetici una strada senza sbocchi. Eppure, le voci crescenti in arrivo dalla stessa industria automotive potrebbero effettivamente condurre verso la comprensione che i veicoli elettrici non saranno mai la risposta a ogni esigenza di mobilità.