Ve li ricordati i due pick-up elettrici che hanno accompagnato le moto di Ewan McGregor e Charlie Boorman in sella alle loro Harley-Davidson LiveWire dal Sud America all’Alaska? Si trattava di due prototipi Rivian costruiti appositamente per aiutare i protagonisti di Long Way Up (questo il nome della serie ancora disponibile su Apple TV) a portare a termine la loro impresa, con il minimo dell'impatto ecologico. Quando la produzione aveva chiesto l'aiuto del brand americano, infatti, lo stato di sviluppo del loro R1 era a uno stato così primordiale che le due vetture utilizzate come auto d'appoggio per lo show furono realizzate specificamente per prendere parte a quella avventura. Una scelta decisamente coraggiosa, da parte degli autori, che ha mostrato i suoi limiti fin dai primi chilometri, con uno dei due pick-up fermo causa batteria a secco, già al termine della prima giornata di riprese.
Sono passati solo due anni da allora ma, nonostante non sia ancora arrivata effettivamente sul mercato, c’è già chi definisce Rivian come il vero rivale di Tesla, nella corsa all'elettrificazione della mobilità globale. Poteri non troppo occulti si celano dietro a quel nome: Amazon, Ford e Cox Automotive. Jeff Bezos ha già preordinato 100.000 esemplari di furgoni elettrici, mentre Ford, oltre ad averci investito mezzo miliardo, ha in programma una versione elettrica della propria best-seller F150 basata sul pick-up R1T di Rivian.
Dalla propria fondazione, che risale al 2009, Rivian è riuscita a raccogliere ben otto miliardi di investimenti e non ha alcune intenzione di rassegnarsi a quello che sembrerebbe essere il monopolio delle auto di Elon Musk. Gli obiettivi del marchio di Plymout, Michigan, sono chiari: a giugno debutterà sul mercato il pick-up R1T, sette posti, 500 km di autonomia e un prezzo d’attacco di 75.000 dollari, mentre due mesi dopo sarà il turno di un SUV.
Nel quarto trimestre del 2021 inizierà la produzione dei furgoni che verranno consegnati ad Amazon, andando a sostituire le migliaia di unità ad alimentazione tradizionale che consegnano pacchi in giro per il Nord America, cercando così di rispettare l’obiettivo di dimezzare le emissioni nelle consegne dei pacchi entro la fine di questo decennio.
L’hype nei confronti di Rivian è talmente alto che tra la fine di quest’anno e l’inizio dell’anno nuovo è previsto lo sbarco in borsa e la quotazione è stimata in circa 50 miliardi di dollari. Si parla tra l’altro di una quotazione in borsa tramite una IPO, ovvero un’offerta pubblica iniziale, al posto di una Special-purpose acquisition company, metodo che va per la maggiore ultimamente tra i brand che si quotano in borsa.
Di strada Rivian ne ha fatta tanta dalle puntate su AppleTV+ e non solo sugli impervi percorsi mentre accompagnava le Harley elettriche; la società statunitense, infatti, avrebbe dato mandato alla società di servizi immobiliari commerciali JLL di cercare una sede europea per la produzione dei propri veicoli. Al momento si parla di Germania, Ungheria o Regno Unito ma il fattore Brexit potrebbe sfavorire la scelta di quest’ultimo a favore di un Paese dell’Europa continentale. Oltre a uno stabilimento produttivo, fonti ben informate parlano anche di diversi showroom sparsi per il vecchio continente.
Come reagirà Tesla a questa invasione di campo? Forse, lo scontro sta per iniziare.