Si torna sempre dove si è stati bene, o, nel caso di un’azienda, dove non si è perso dei soldi, delle grandi quantità di soldi. Proprio per questo motivo Hertz, il colosso dell’autonoleggio statunitense, ha deciso di vendere un terzo della propria flotta di auto elettriche, per un totale di ben 20 mila unità, e di reinvestire il capitale guadagnato dalla vendita nell’acquisto di vetture “classiche”, e cioè alimentate a benzina. Si tratta di un grandissimo dietrofront per un’azienda che, solamente nel 2021, aveva annunciato che avrebbe acquistato 100.000 veicoli Tesla entro la fine del 2022 e 65.000 unità da Polestar in cinque anni. La ragione che ha spinto Hertz a compiere tale (radicale) decisione è puramente di natura economica. Infatti, il Gruppo a questo proposito avrebbe registrato una domanda nettamente inferiore rispetto a quanto aspettato sui veicoli a emissioni zero, e inoltre avrebbe scoperto che le riparazioni di questi ultimi richiedono delle spese elevate, forse troppo elevate. La vendita definitiva delle vetture elettriche (Tesla comprese), dunque, è cominciata nello scorso mese di dicembre ed è chiamata a continuare anche in questo 2024.
“La società prevede di reinvestire una parte dei proventi della vendita di veicoli elettrici nell’acquisto di auto con motore a combustione interna per soddisfare la domanda dei clienti”, recita una nota ufficiale diramata dall'azienda americana. Hertz, inoltre, ha dichiarato che “si aspetta che questa azione bilanci meglio l’offerta rispetto alla domanda attesa di veicoli elettrici” che si è rivelata nettamente più bassa rispetto alle previsioni iniziali. Stando a quanto rivelato dal report del Sole 24 Ore, a firma di Alberto Annicchiarico, “entro la fine del 2025 la società prevede un miglioramento dei risultati finanziari grazie all’aumento dei ricavi giornalieri e alla riduzione degli ammortamenti e delle spese operative. L’azienda prevede un free cash flow di 300 milioni di dollari in totale nel 2024 e nel 2025”, e la grande vendita di auto elettriche dovrebbe aiutare in ciò. Ricordiamo anche, che solamente nel 2020 Hertz ha sfiorato il fallimento a causa delle conseguenze della pandemia, e che, come ricorda lo stesso Annicchiarico, “le azioni di Hertz sono scese anche oltre il 5% durante le contrattazioni a New York. L’anno scorso il titolo è sceso del 32 per cento”. Inoltre, riguardo lo scenario dell'automobilismo elettrico oltreoceano, le vendite di veicoli a batteria hanno subito un netto rallentamento nell'ultimo anno, crescendo solamente dell’1,3% nel quarto trimestre del 2023.