Ormai sembra che tutto si sia completamente digitalizzato, anche i furti d’auto. Ce ne dà una lezione concreta e limpida lo youtuber, nonché ex pilota ed esperto di quattro ruote, Mark McCann, che per il suo ultimo video caricato sul canale (con 245 mila iscritti) ha ingaggiato un vero ladro di automobili per dare vita a quello che potremmo definire una sorta di esperimento sociale. Il ladro, infatti, ha dato una dimostrazione vera ed effettiva di come oggigiorno vengono rubati i veicoli, perlomeno nel Regno Unito; ma non è che qui in Italia cambi poi molto. Dalla fine della pandemia il numero di furti delle quattro ruote ha ricominciato a crescere costantemente anno dopo anno, ma adesso i ladri hanno un nuovo modo di operare: la tecnologia. In questa nuova era dominata dall’intelligenza artificiale e da Internet, infatti, per entrare nell’abitacolo della vettura di qualche sconosciuto serve solamente un kit acquistabile sul web a un prezzo di circa 17.550 euro. Questo permette un furto con i fiocchi in pochi secondi e soprattutto senza alcuno sforzo, niente vetri rotti e nessun danneggiamento del mezzo. Ecco come…
McCann, quindi, ha caricato in auto il ladro, con il volto coperto da un passamontagna, e hanno inseguito una seconda auto, quella della madre dello youtuber, fino al parcheggio di un supermercato. Già da questi primi momenti sono venuti fuori alcuni dettagli fondamentali: l’auto in questione era una Range Rover Sport Svr, un Suv di lusso, a detta del ladro “uno dei più facili” da rubare. Inoltre, ha dichiarato che il luogo in cui avverrà il (finto) furto si rivela essere semplicemente perfetto, “perché i proprietari non torneranno per almeno venti minuti”. Così, sulle ginocchia appoggia un dispositivo tecnologico, oscurato in video, che a quanto pare riuscirebbe a intercettare i segnali della vettura “comunicando” con essa e facendola, infine, aprire. Il tutto avviene in meno di trenta secondi. Poi, una volta entrato nel Suv, il ladro collega un secondo dispositivo alla porta Obd accendendo il motore. Se si fosse trattato di un furto reale, ha dichiarato il ladro, l’auto a questo punto sarebbe stata portata in un luogo isolato, e gli sarebbero state smontate alcune parti utili al suo tracciamento. Insomma, il gioco è fatto. Tornando allo scenario italiano, invece, nelle ultime settimane c’è un nuovo device che sta generando terrore tra gli automobilisti, questo si chiama code grabber, ha la grandezza di un portachiavi e funziona esattamente nel modo in cui è stato mostrato su YouTube. Ciò che fa più paura è che la vendita di questi dispositivi, come rivelato anche nel video di Mark McCann, maggior parte dei casi, è assolutamente legale. Riguardo al code grabber, anch’esso acquistabile su Internet, in un articolo di cronaca di pochi giorni fa la Repubblica ha riportato che questo “nato in Bulgaria per agevolare i fabbri, si è rivelato presto un’arma micidiale nelle mani dei ladri [...] - ed è -in grado di catturare le frequenze di dispositivi elettronici quali centraline di auto, serrande e tapparelle, riproducendole per aprirli senza danneggiarli”.