Funzionalità e bellezza non sempre vanno a braccetto, lo sapeva anche Enzo Ferrari quando ha iniziato ad osteggiare la “Breadvan”, una apparentemente buffa elaborazione su base Ferrari 250GT SWB Berlinetta creata per correre alla 24 Ore di Le Mans del 1962, in grado di giocarsela con la GTO ufficiale.
Bella non era, diciamocelo, sembrava un furgoncino, da qui il nome Breadvan, ma aveva un’aerodinamica strepitosa e una distribuzione dei pesi ottimale, tanto da diventare un grande classico delle corse, nonostante i soli tre anni di carriera tra i cordoli.
Il suo design e la sua storia davvero particolari devono aver colpito un anonimo e ricchissimo appassionato di auto, al punto da spingerlo a commissionare al noto designer olandese Niels van Roij, conoscuto soprattutto per le proprie creazioni su base Range Rover e Rolls-Royce, una one-off che ne reincarni lo spirito. È così che è nata la Ferrari Breadvan Hommage.
Per rimanere fedele al "Breadvan" originale, Niels van Roij ha selezionato una Ferrari con motore anteriore V12 con cambio manuale e la scelta è ricaduta su una Ferrari 550 Maranello - un pezzo dalle quotazioni in vertiginosa ascesa, nel mercato delle auto d'epoca.
“È stato un grande privilegio il poter celebrare la Breadvan del '62 attraverso questa commissione Hommage. Tradurre l'essenza della leggendaria auto in un design contemporaneo è stato un compito arduo. Ci siamo ispirati all'originale, ma senza farci limitare nella creatività. La Breadvan Hommage è un nuovo originale'', ha commentato Niels van Roij, prima di spiegare cosa abbia portato alla scelta del modello utilizzato. ''Volevamo usare come base un'auto che riportasse al concetto della 250 GT SWB Berlinetta, che non era una vera e propria auto da corsa ma una gran turismo. La Maranello è stata la prima Ferrari con motore V12 anteriore a cambio manuale dai tempi della Daytona, e un ritorno al segmento GT. È perfetta per mostrare che la ricetta Breadvan si può replicare anche nel presente''.
La bizzarra carrozzeria è stata realizzata su misura in alluminio battuto a mano, solo il parabrezza è rimasto quello di serie, mentre all’interno la nuova Ferrari sfoggia sedili blu in Alcantara, un chiaro richiamo alla Breadvan originale.
Se le sospensioni originali sono state modificate con un set di ammortizzatori sportivi Koni, il propulsore non è stato toccato. D’altronde il V12 da 5,5 litri e 485 CV non aveva bisogno di potenza aggiuntiva! Solo lo scarico è stato sostituito con qualcosa che possa suonare un po’ meglio.
Il risultato, che ha richiesto più di due anni di lavoro, è quantomeno particolare ma siamo certi che non siano poi molti i proprietari di una 550 Maranello dispositi a sacrificarla per tirarne fuori una one-off del genere. Ad ogni modo, nel caso ne abbiate una in garage e vogliate conoscere il costo di queste modifiche, vi toccherà citofonare in Olanda: il prezzo, così come il proprietario, sono infatti top secret.