Nella giornata dedicata ai trasporti della conferenza sul clima Cop26 di Glasgow c’erano grandi aspettative (e grandi timori, a seconda dei punti di vista) riguardo a quello che la presidenza britannica aveva definito “l’accordo globale di riferimento” per la transizione energetica nel mondo automotive. L’accordo tanto voluto da Boris Johnson alla fine ha raccolto solo una trentina di firme, con Usa e Cina che si sono trovati uniti nel “no” alla transizione forzata verso auto e furgoni a zero emissioni e con il rifiuto dei Paesi produttori, a partire dalla Germania, a cui si è allineata anche l’Italia, che all’inizio pareva intenzionata a dire basta almeno alle auto a benzina e diesel, ma che non ha digerito l’inserimento anche dei van.
Restano fuori dall’accordo anche alcune delle principali case automobilistiche del mondo: le due più grandi in assoluto, Toyota e Volkswagen, così come Stellantis, Honda, Nissan, Bmw e Hyundai.
“La dichiarazione, sostenuta tra gli altri da Canada, India, Svezia e Regno Unito, impegna le nazioni firmatarie – riferisce il Corriere – a vendere solo veicoli a emissioni zero entro il 2040 in tutto il mondo e non oltre il 2035 nei principali mercati automobilistici. Sebbene la formulazione dell’accordo sia vaga, potrebbe essenzialmente significare il passaggio a flotte di auto, camion e autobus esclusivamente elettriche, rinunciando alle popolari soluzioni intermedie attualmente in uso, come i veicoli ibridi. Diversi Stati e città americane, distanziandosi dal governo federale, hanno firmato l’adesione, così come le principali case automobilistiche come Ford, General Motors, Mercedes Benz e Volvo. Le aziende tedesche Volkswagen e Bmw, seguite dal governo tedesco, hanno invece subito detto no. Funzionari tedeschi hanno affermato che Berlino ha rifiutato di firmare l’accordo perché conteneva una nota a piè di pagina che avrebbe impedito l’uso di combustibili sintetici prodotti con energia rinnovabile, un’opzione che alcuni nell’attuale e probabilmente futuro governo vogliono mantenere aperta”.