L’omicidio di Pier Paolo Pasolini è ad oggi uno dei misteri più cupi della cronaca nera italiana. Il poeta venne infatti ucciso all’Idroscalo di Ostia nella notte tra il primo ed il 2 novembre 1975, ma il movente e i buona parte dei responsabili restano tutt’ora un mistero. Di assodato c’è che quella sera Pasolini si sarebbe recato a Roma Termini per cercare la compagnia di Pino Pelosi, ragazzo allora diciassettenne con cui l’artista voleva passare la notte. Dopo cena i due si appartano al Lido di Ostia e la mattina seguente il corpo di Pasolini viene trovato senza vita e martoriato di colpi.
Nel frattempo, Pelosi viene fermato a bordo dell'Alfa Romeo Giulia 2000 GT Veloce dell’artista, per guida pericolosa e oltre i limiti di velocità. Più tardi confesserà il delitto, che in una prima istanza -poi ritratta decine di volte nel corso degli anni- vede il giovane litigare con l’artista fino a colpirlo con un’asse di legno per poi passargli sopra ripetutamente con l’auto fino all’uccisione.
Questa versione dell’omicidio però non convinse mai del tutto, al punto che su L’Europeo di Michele Serra verranno pubblicati diversi articoli (in particolare da Oriana Fallaci, grande amica di Pasolini) in cui vengono esortati gli inquirenti a cercare altre tracce. Successivamente si scoprì che alla scena del delitto avevano preso parte almeno cinque persone, ma gli altri quattro responsabili del crimine non furono mai identificati. L’Alfa Romeo Giulia invece venne demolita, o almeno questo è quanto dichiarato da Graziella Chiarcossi, cugina di Pasolini che grazie all’aiuto di Ninetto Davoli, ex compagno di Pasolini, la portò all’Autodemolizione Rozzi di Roma.
Secondo un’indagine svolta dal giornalista Giuseppe Pollicelli su Il Giornale, la Giulia GT 2000 di Pasolini sarebbe ancora in circolazione. Policelli ha infatti individuato la vettura acquistata dall’artista nel luglio del 1972, targata Roma K69996 con numero di telaio 2429845. Oggi l’auto appartiene ad una donna del varesino, la quale l’ha acquistata (forse senza sapere di cosa si trattasse) lo scorso febbraio per circa 15.000€ da un uomo in provincia di Trapani. Quest’ultimo sarebbe entrato in possesso della vettura nell’aprile del 2018, per poi reimmatricolarla nel maggio dell’anno seguente. Dal 1981 -quando l’auto avrebbe dovuto essere demolita- al 2018 però, la storia della macchina resta tutt’ora un mistero.
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