Prendete una collezione di auto da urlo, tra supercar moderne e pezzi unici storici e fatene un barbecue. Risultato? Più di 10 milioni di euro in fumo. No, non è un film horror e nemmeno uno scherzo, parliamo invece di un presunto rogo doloso che ha letteralmente disintegrato la bellezza di 80 auto.
La notizia risale allo scorso dicembre: il capannone di Over Peover, nel Cheshire, Regno Unito, aveva preso fuoco per cause sconosciute. Nemmeno le cinque autobotti dei pompieri erano riuscite a sottrarre al fuoco le auto. Era crollato tutto e le vetture ridotte a scheletri. A peggiorare la situazione, come aveva riportato all’epoca la polizia, ci avevano pensato alcuni sciacalli che erano entrati in quello che restava del deposito per impossessarsi dei pochi componenti rimasti intatti.
È di questi giorni invece la notizia che gli investigatori propendano per l’ipotesi di un incendio doloso – contrariamente a quanto si era ipotizzato inizialmente non si tratterebbe di un cortocircuito generato da qualche impianto elettrico – e la contestuale diffuione delle prime foto dal luogo del disastro. L’auto più riconoscibile tra quelle bruciate, oltre che la più costosa della collezione, è una delle 499 Ferrari LaFerrari, con una stima che ha quasi quintuplicato negli anni il prezzo di listino di 1,2 milioni di euro.
A fare la lista – seppur parziale – delle auto distrutte dall’incendio, ci ha pensato la pagina Facebook Supercar Advocates. Sono 20 auto, tra cui otto Ferrari, quattro McLaren, una Lamborghini, un paio di Porsche e due Aston Martin. Oltre a queste e alla LaFerrari, dalle foto si notano le carcasse di una splendida Jaguar E-Type, una Ferrari 400 e quella che sembrerebbe essere una Mini GP2.
Tra le altre auto che pare siano andate bruciate, ci sarebbe anche una rarissima Jaguar XJ220. Un altro esemplare andato perduto dei 281 realizzati tra il 1994 e il 1996, a cui, proprio il mese precedente all’incendio, come se non bastasse, si era aggiunto quello distrutto in un incidente da Freddie Flintoff durante una puntata di Top Gear.
Insomma, un vero disastro che solleva ancora una volta un interrogativo, dopo l'incendio del Top Mountain Motorcycle Museum del Passo del Rombo: com'è possibile che luoghi in cui vengono custoditi pezzi quasi unici al mondo, non siano dotati di sistemi antincendio che blocchino sul nascere qualunque principio di rogo?
Probabilmente se lo sta domandando anche qualche compagnia di assicurazione, mentre il proprietario della collezione andata a fuoco sta contando i danni in una location sconosciuta dove sono stati trasferiti i pochi resti sopravvissuti delle sue auto.