Che la Stutz Blackhawk sia un’icona dell’automobilismo è fuor di dubbio, ma quando il suo nome è legato a quello del Re del Rock, diventa qualcosa di davvero speciale.
Già, Elvis Presley di Blackhawk ne ha possedute una manciata, le adorava, ne voleva addirittura una per ciascuna delle proprie residenze. In totale pare ne abbia avute quattro, ma la prima, un prototipo, venne distrutta in un incidente dal suo autista e poi sistemata anni più tardi.
Nello specifico, su OldRide.com sarà possibile acquistare all'asta una Blackhawk comprata da Elvis nel 1971, proprio per sostituire la vettua distrutta in quell'occasione dal suo autista, mentre la portava a lavare.
La storia di questo modello merita qualche cenno. Nonostante il marchio Stutz fosse americano e il pianale fosse realizzato dalla General Motors, la carrozzeria – in fase prototipale – fu studiata in Italia, da Ghia. Successivamente la produzione di serie venne affidata alla italiana Carrozzerie Padane di Modena, fino al 1972, anno in cui Stutz commissionò i lavori alle Carrozzeria Saturn di Cavallermaggiore, in provincia di Cuneo.
Nonostante il peso della prima generazione, le prestazioni erano relativamente buone per gli standard dell'epoca: con il suo motore da 425 CV era in grado di compiere lo scatto da 0 a 100 in 8,4 secondi e di raggiungere una velocità massima di 210 km/h.
A questo punto è facile capire quanto potesse costare il prodotto al cliente finale: i pianali venivano spediti dagli USA all’Italia e, una volta carrozzati, tornavano in America. Follia? Forse, ma tanto i clienti erano ben disposti a pagare. Da notare che, oltre a Elvis, la Blackhawk ha avuto clienti del calibro di Elton John, Mohammed Ali, Paul McCartney e diversi altri illustri personaggi.
Ecco spiegato perché il primo conessionario di Stutz Blackhawk presente negli Stati Uniti non perse tempo, nonappena fu in grado di entrare in possesso di un esemplare. Prese la prima vettura e la portò a casa di Elvis, a Beverly Hills, nella speranza di ottenere un ordine. Il Re del rock non si fece pregare. Elvis la adorò e insistette per acquistare proprio quell'esemplare, nonostante le iniziali perplessita del rivenditore.
La leggenda narra che Elvis si rivolse lui con questa frase: "Pensi che venderai più auto quando la guiderai tu o quando la gente mi vedrà andarci in giro?". Tanto bastò per fargli cambiare idea, lasciando nelle sue mani quello che, in realtà, era un esemplare di pre-serie. Ad alimentare il mito su quell'unità ci pensa, inoltre, l'ulteriore diceria secondo cui quella stessa macchina fosse, in realtà, già stata promessa a un’altra icona della musica: Frank Sinatra.
Vero o meno, da allora la Stutz fu la sua auto preferita e, ironia della sorte, fu anche l'ultima che avrebbe mai guidato: un fan scattò una foto del suo ritorno a Graceland in una Blackhawk la notte in cui morì.
Dopo aver acquistato altri due esemplari di Blackhawk, uno nel 1972 e l’altro nel 1973, Elvis decise di regalare l’auto ora all’incanto al suo amico e uno dei suoi medici personali, il dottor Elias Ghanem.
E voi ci girereste per le vie della vostra città?
Forse non farete vendere più Blackhawk di quanti ne fece vendere Elvis, ma è molto probabile che avrete più occhi addosso di quanti non ne avesse lui per le vie di Beverly Hills.