Lapo Elkann ha sempre creduto fermamente nel bello dell’Italia, quell’arte di inventare che spesso ha raccontato il nostro paese nel mondo. Lo ha fatto presentando un’Alfa Romeo Giulia impreziosita da un affresco rinascimentale e con l’idea di riportare in auge la 500 quand’era ancora solo un'auto d’epoca. Anche le felpe con su scritto FIAT, riprese da decine di marchi, sono una sua intuizione.
In questi giorni, mentre la sua LAPS ha raccolto più di un milione di euro in beneficienza per il Portogallo, Lapo sta raccontando l’epica della Panda 4x4 sul suo profilo Twitter. La “pandina”, con la sua trazione integrale e trent’anni di storia sulle spalle, che mette in crisi i grossi fuoristrada in un passaggio tecnico, che passa sopra ad un metro di neve fresca senza grosse complicazioni o ancora che traina un amico in difficoltà su di un fondo difficile.
La Panda piace a tutti perché è quello che gli americani chiamano un underdog, lo sfavorito che viene dal nulla e riesce ad imporsi sui grandi di sempre. Un po’ Davide contro Golia ed un po’ genio italiano dei tempi che furono. Per Lapo Elkann la piccola 4x4 di Fiat è il simbolo dell’Italia che riesce, che inventa e va avanti nonostante tutto. Anche quando i mezzi non sembrano abbastanza. Forse in quella macchina sgangherata e presa un po’ in giro quando a guidarla è l’anziano col cappello ci si rivede un po’ anche lui, bersaglio prediletto dall’opinione pubblica, mentre va a scaricare i camion dell’Esselunga per portare beni di prima necessità alla Croce Rossa.