A quanto pare le auto elettriche non sono altro che un “ritorno al futuro”. Percepite da tutti, o quasi, come la grande novità dell’automobilismo, il nuovo capace non solo di rivoluzionare un settore intero ma addirittura di salvare il mondo dall’inquinamento, in realtà queste vetture non sono un... pezzo d’antiquariato? La domanda può essere lecita, perché la loro origine risale infatti agli inizi del ‘900, quando addirittura le ev venivano preferite alle termiche perché più convenienti, un vero e proprio paradosso per la situazione attuale. A rivelare l’arcano è stato il sito Greek Reporter, che ha riportato nomi e numeri di una realtà sconosciuta ai più e che finalmente viene a galla. Addirittura il sito definisce gli inizi del ventesimo secolo come “l’età dell’oro” per l’automobilismo elettrico, tant’è che in quell'epoca “le auto elettriche erano la forma di trasporto dominante, prima di essere superate dai veicoli a benzina a metà degli anni ‘20”. Uno dei costruttori di elettriche più in voga del tempo era Columbia, con il suo modello di punta Victoria Phaeton, prodotto per la prima volta nel 1905 venduto a 1.600 dollari, l’equivalente degli attuali 44 mila dollari (circa 40 mila euro). Un'auto che assomigliava più a una carrozza, senza volante né pedale per l'acceleratore, ma con una specie di timone e due pedali per i freni (uno per parcheggiare e l'altro per rallentare), mentre la velocità veniva controllata tramite un bastone e poteva raggiungere un picco di 24 km/h. Ma nel settore dell'elettrico erano presenti anche la Baker Electric con la model 36 e Detroit Electric con la sua Model D, la Rover Electric. Sempre secondo il Greek Reporter “queste auto erano popolari tra chi abitava in città e tra coloro che apprezzavano la loro facilità d’uso e il rispetto dell’ambiente. Tuttavia, l'autonomia limitata e la crescente accessibilità delle auto a benzina portarono al loro declino”.
Dando un’occhiata alle foto d’epoca delle prime auto elettriche non può che sorgere un dubbio: ma l’automobilismo a zero emissioni era una faccenda da donne? È una signora, infatti, ad apparire in questa immagine della Victoria Phaeton scattata ben 112 anni fa, una scelta mica così scontata vista la bassa percentuale delle motorizzate dell’epoca (e non solo negli Usa). Eppure, una ricerca svolta dall’Automobile in America Life and Society rivela proprio che “molti uomini pensassero inizialmente che le donne dovessero limitarsi all’uso dell’auto elettrica più pulita e più lenta, capace di percorrere solo 50 miglia senza complesse ricariche e incapace di affrontare salite ripide”, una costrizione presto contestata dal genere femminile. Comunque sia, il mercato delle quattro ruote sta vivendo un periodo di enorme cambiamento, dovuto proprio al ritorno dell'elettrico. “Tra tutte le auto vendute nel 2022 - scrive il Greek Reporter - il 14% erano elettriche, rispetto al 9% nel 2021 e a meno del 5% nel 2020. Le vendite di veicoli elettrici potrebbero aumentare dall’1% della quota globale del 2016 a oltre il 35% entro il 2030. A luglio 2022 - continua il sito -, la dimensione globale del mercato dei veicoli elettrici era di 280 miliardi di dollari e si prevede che crescerà fino a 1 trilione di dollari entro il 2026”.