Dicembre, si sa, è periodo di shopping natalizio e RM Sotheby’s è riuscita a sfruttare appieno la voglia di acquisti dei propri clienti, riuscendo a vendere a Miami il 98% dei lotti che aveva portato.
Con un “bottino” che ha superato i 40 milioni di dollari, circa 34 milioni di euro la casa d’aste non può che ritenersi soddisfatta, anche perché è riuscita a piazzare dei modelli iconici a cifre da record.
Andando con ordine, a prendersi il titolo di più cara dell’asta ci ha pensato una Ferrari F50 del 1995 che è stata portata a casa dal nuovo – fortunato – proprietario, sganciando un mega assegno di oltre cinque milioni di euro, facendo segnare un vero e proprio record per il modello. Nello specifico questo esemplare è stato l’ottavo di 349 a lasciare la linea di produzione di Maranello. Il colore non poteva che essere rosso corsa, mentre gli interni sono in pelle nera.
Sul secondo gradino più alto del podio delle Rosse si è piazzata una F40 dal pedigree molto particolare. Appartenuta al co-fondatore della Microsoft e filantropo Paul Allen la F40 è stata venduta per 3 milioni e 70.000 euro: una perla rara che, giustamente, si fa pagare cara. A chiudere il podio ci ha pensato poi una delle Ferrari più ambite di sempre, la Enzo, con un cartellino di poco superiore ai 3 milioni di euro.
Queste vendite vanno ad inserirsi all’interno di un pattern che vede una costante crescita delle valutazioni dei modelli più recenti, i cosiddetti Youngtimer: auto più fruibili e potenti rispetto alle classiche Oldtimer che richiedono qualche accorgimento di meno sia per la conservazione che per la guida.
«È stata un’asta eccezionale — ha dichiarato il responsabile Europa di RM Sotheby’s Augustin Sabatié-Garat — volevamo organizzare un concept di asta pop up con modelli Youngtimer che piacessero ai collezionisti, ma i risultati sono andati ben oltre le aspettative, con solamente due auto rimaste invendute, e risultati davvero straordinari».
Non solo italiane però, gli appassionati presenti a Miami hanno apprezzato particolarmente anche le tedesche: una Porsche Carrera GT di 17 anni fa è stata venduta per 1 milione e mezzo di euro, una Porsche Turbo S «Package» del 1994 è stata portata via per poco meno di 900.000 euro, mentre, le 993 Carrera RS Clubsport del 1995 e Turbo “Flat Nose” del 1987 sono state battute rispettivamente a 305.000 e 231.000 euro.
A catturare l’attenzione, oltre alla bellissima Bugatti Chiron Sport del 2019, battuta a poco più di tre milioni, ci ha pensato una vettura particolarmente insolita, la Porsche 959SC Reimagined by Canepa del 1988, venduta a 2 milioni e 750.000 euro
«La sorpresa più grande è arrivata da un restomod molto particolare – ha dichiarato Sabatié-Garat — risultato che indica quanto un certo tipo di mercato apprezzi il fatto di poter guidare una vettura più affidabile e utilizzabile, oltre che ovviamente, anche più potente del modelli di partenza». Un segnale forte che indica una certa discontinuità rispetto agli storici collezionisti, puristi dell’originalità.
Sarà interessante osservare le prossime aste per capire se i trend che si sono visti a Miami verranno confermati o se, meno probabilmente, ci sarà un cambio di rotta che riporterà un maggiore interesse nei confronti delle tanto amate Oltimer.