Abbiamo intervistato Riccardo Pirrone, proprietario della Wonty Media, uno dei massimi esperti di Digital Strategy e social media manager di Taffo, per analizzare le polemiche e la situazione attuale dentro e fuori dal Festival di Sanremo. Abbiamo parlato di Alessandra Amoroso, che ha tentato di “sensibilizzare” il pubblico leggendo in conferenza stampa i messaggi dei suoi haters e che, secondo Pirrone, è stata “anche un'ottima mossa di marketing oltre che di sensibilizzazione”. Abbiamo analizzato con lui lo share delle puntate, che è altissimo ma ci fornisce un dato fondamentale: “lo share aumenta ma le persone che lo vedono rispetto al passato sono sempre meno. Questo è il dato che ci dà Sanremo oggi. Se il 65% di share, mai raggiunto prima, che sono tantissimi, corrisponde solo a dieci milioni, vuol dire che il totale di persone che vede la tv è sempre meno”. E sulla seconda serata abbiamo trovato il vero “errore di Amadeus”: John Travolta.
Stai seguendo Sanremo?
Sì, in prima persona, perché fa parte del mio lavoro. Con la Wonty Media, la mia agenzia di talent, gestiamo tutte le collaborazioni con il Fantasanremo e con altri influencer presenti al Festival.
Alessandra Amoroso in conferenza stampa ha letto i messaggi dei suoi haters. Non è vittimismo? Ha voluto imitare la Ferragni dell’anno scorso?
Sì, la Ferragni che ha fatto l’hate-dress. Mi sembra una forma di sensibilizzazione più che di vittimismo, perché raccontava effettivamente quello che le succede sui social, in modo da farlo presente a più persone possibili e denunciarlo.
Ma è un modo utile per sensibilizzare?
Non ho un'idea chiara su questo, credo possa essere utile, dato che molte persone non si rendono conto del male che viene fatto sui social, quindi ha messo in luce un determinato tipo di comportamenti sottolineando quanto fossero sbagliati. È virtuoso il fatto che comunque non si sia mostrato il nome dell'hater, per cui non vai a scatenare altro odio verso un'altra persona. Può essere formativo, soprattutto se fatto durante una conferenza stampa di questo tipo. Magari la prossima volta una persona ci pensa due volte prima di farlo, poi non so se effettivamente sia così. Ma è anche un'ottima mossa di marketing oltre che di sensibilizzazione.
Perché marketing?
Si è presa le prime pagine di tutte le testate principali con questo meccanismo. Quale altro cantante prima di Sanremo ha avuto tutta questa visibilità?
Altra polemica pre-Sanremo. Non è un po’ ridicolo, oltre che privo di senso, chiedere di cantare Bella Ciao in conferenza stampa?
Non ci dimentichiamo che parliamo di Enrico Lucci, è la sua cifra stilistica quella di fare domande imbarazzanti e fuori dal repertorio. È evidente che lui facesse delle domande per metterli in difficoltà, anche se in realtà non ci è riuscito. Può non essere riuscito nel suo intento perché sapeva già la risposta di Mengoni e Amadeus. Quello che Lucci ha fatto è stato andare a ripescare sul fondo delle polemiche passate il tema dell'antifascismo, dato che molti politici non hanno voluto dichiararsi antifascisti. È un tipo di giornalismo provocatorio. Lui l'ha fatto in tono satirico, è proprio lui che è fatto così. Diverso sarebbe stato se quella domanda l'avesse fatta un giornalista con una diversa modalità espositiva e in quel caso la domanda sarebbe risultata perentoria e anche Amadeus e Mengoni secondo me avrebbero reagito in altro modo.
La prima serata di Sanremo ha avuto lo stesso successo dell'anno scorso, senza però le polemiche come quella di Blanco, come te lo spieghi?
Sanremo funziona ogni anno di più, perché ogni anno si dà forza con l'anno precedente. Quest'anno c'è maggiore aspettativa perché ci sono più cantanti e perché è l'ultimo anno di Amadeus. Questo ha generato molta curiosità e il brand Sanremo rispetto a prima ha preso tutta un'altra awareness e reputation. Mi sono reso conto che oramai parlo come la Santanchè.
Ma siamo sicuri che sia l'ultimo anno di Amadeus?
Per ora è così, ma potrebbe essere anche questa una strategia.
C'è qualcosa che ti stupisce negli ascolti di Sanremo?
Che lo share aumenta ma le persone che lo vedono rispetto al passato sono sempre meno, perché ci sono sempre meno persone che guardano la tv. Questo è il dato che ci dà Sanremo oggi. Questo perché se il 65% di share mai raggiunto prima, che sono tantissimi, e che rappresentano le persone che lo hanno visto, corrisponde solo a 10 milioni, vuol dire che il totale di persone che vede la tv è sempre meno.
Quindi dobbiamo leggere quel 65% in un'ottica diversa?
Sì, nel senso che non l'hanno visto così tante persone se confrontato con il 2018. Detto che le persone restano comunque tantissime.
Cosa poteva essere fatto meglio nella prima serata?
Per me bisogna smetterla di mettere i tiktoker a fare i presentatori. Io non capisco perché devi prendere persone bravissime a fare i tiktoker, come per esempio, Mattia Stanga, per far fare loro un lavoro che non gli appartiene. Poi tralasciamo veramente Chiara che non è una presentatrice e si vede lontano un miglio.
Cosa ha fatto che non andava bene?
Dai era più una lettrice di gobbo che una presentatrice. Si mettono queste persone nel tentativo di attirare il pubblico, quando potrebbero essere usate con lo stesso scopo ma con un ruolo diverso.
Che ruolo?
Usandoli, per esempio, sui canali sempre della Rai ma social. Facendogli quindi seguire sia TikTok che Instagram, ma non gli puoi far fare un prima Festival. L'unica che si salva del prima Festival è Giorgia fumo, a cui hanno fatto fare una parte esigua su un balconcino tutte le sere. Tutti gli altri erano da escludere perché hanno fatto veramente una figura pessima, non perché non siano bravi loro, ma perché non è il loro mestiere. C'è questa tendenza a far fare agli altri cose che non gli appartengono, mettendoli in ruoli in cui non sono molto capaci.
Fammi dei nomi dei bocciati.
Mattia Stanga, Daniele Cabras e gli Autogol.
Almeno Jody Cecchetto ti va bene?
Si, lui decisamente meglio, perché almeno è uno speaker, è già un’altra cosa.
Quindi non vedresti nessun influencer nel ruolo di presentatore?
Ci sono degli influencer che hanno delle competenze. C'è chi fa l'attore, chi fa il comico o il doppiatore. Tra questi ci sono Paolo Camilli, Angelica Massera, Ludovica Di Donato, Giorgia Fumo, Marta Filippi e Andrea Dianetti. Queste persone sono anche brave in televisione. Perché non utilizzare loro invece di personaggi che fanno gli sketch con l'asciugamano in testa e metterli in Rai in prima serata?
Sinner ha fatto bene a dire di no ad Amadeus?
Anche quella è una tecnica di marketing. Detto che dobbiamo considerare che tutti gli altri sportivi che ci sono andati poi hanno avuto problemi nella carriera sportiva, forse è pure una questione di scaramanzia. E per me comunque ha fatto bene perché si è concentrato su altro.
Si è pronunciato il Tar in merito al selfie dell'anno scorso tra Chiara Ferragni e Amadeus, che ha multato la Rai per 175.000 euro. Ti sembra normale che dobbiamo pagare noi?
Paga la Rai perché la Rai non ha controllato quello che facevano i loro soldati. Ricordatevi che a Sanremo, come anche in altri programmi, tutto segue la scaletta, per cui anche quell'episodio era programmato. Era in scaletta anche quello che faceva ieri Amadeus con l'orchestra, non c'è qualcosa che non sia previsto e organizzato. Non c’è improvvisazione.
Mengoni con la gonna ti è piaciuto? Alcuni dicono che non è normale.
Certo che mi è piaciuto, non capisco perché non sia normale. Non è che si è vestito tutte le volte con la gonna, lo ha scelto solo per un outfit. Non comprendo perché per andare a Sanremo uno si debba vestire sobrio. Si può essere sobrii ed eccentrici e il mio giudizio nei confronti di quella persona non cambia. Oguno guardando un determinato outfit poi dà il proprio giudizio, perché Sanremo è anche questo, è spettacolo, lui ha scelto di vestirsi come più gli piace. I vestiti non hanno un genere, siamo noi che gliel'abbiamo dato.
Quindi secondo te la prima serata di Sanremo è andata bene anche senza le polemiche iniziali?
Sì, soprattutto perché si è creato tanto hype prima. Non c'è bisogno di polemiche se il prodotto funziona. Parlo a livello di prodotto televisivo, che poi serve solo a venderlo agli sponsor, consideriamo che gli sponsor sono contenti anche se non c'è polemica. Anzi, sono molto più contenti se non c'è polemica. È anche responsabilità della Rai quello di fare un prodotto conforme a quello che poi ha venduto agli sponsor, perché non ci dimentichiamo che non facciamo il Festival per far sentire le canzoni, ma per far guadagnare la Rai. Questo è quasi l'unico programma che fa una raccolta pubblicitaria importante dietro di sé. Ha raccolto sessanta milioni di euro il Festival quest'anno in quanto a pubblicità, per cui è giusto che il cachet di Amadeus sia di seicentomila euro, dato che le spese per crearlo sono molto più basse dei soldi raccolti.
C'è stata la gag di Fiorello in riferimento a Chiara Ferragni. Lei l’ha ripresa sui suoi social. Come lo interpreti?
Ha fatto bene, finalmente fa qualcosa di giusto rispetto a tutto quello che fino ad oggi ha elaborato.
È il primo segno positivo che ha dato?
Sì, sembra che si stia riconnettendo con il mondo. Perché se parli solo di figli e di quello che ti metti addosso è chiaro che sei concentrata troppo su di te e meno sul resto. Quantomeno questo vuol dire che si sta vedendo il Festival di Sanremo.
Dargen con i peluche, ma poi parla di guerra, non butta via il messaggio serio (anche della canzone) vestendosi in quel modo?
I peluche ci azzeccano in base al discorso che ha fatto in riferimento ai bambini. È Stato coraggioso ma poteva dire di più, dicendo chi doveva cessare il fuoco e non solo cessate il fuoco. Visto che c'è qualcuno che sta sparando un po’ di più.
Come si sono giocati la carta John Travolta?
Malissimo. Il lauto cachet doveva essere, pare, di cinquecentomila euro e, dato che John Travolta sembra non aver firmato la liberatoria per la pubblicazione del video del ballo del qua qua (giustamente), potrebbero tranquillamente decidere di donarlo a qualche associazione umanitaria a Gaza e fare due volte del bene bene: sia a lui che a Gaza. Forse è il primo errore di Amadeus. Fare il ballo del qua qua, ma si può?
Si parla anche, sempre in riferimento a lui, di pubblicità occulta prendendo un milione di euro per le scarpe. Rischiamo per il secondo anno di fila la stessa accusa?
A Sanremo tutto è brandizzato. Non capisco perché il vestito Valentino sì e le scarpe no. La cosa importante è che non ci siano brand in evidenza. È una cazzata quella che dicono. Allora Loredana Bertè che aveva la cravatta Valentino con la “V” finale sulla punta? Indaghiamo pure lei?
Giorgia invece ti è piaciuta?
Molto brava.