“La musica indipendente è morta e Manuel Agnelli l’ha uccisa”. L’accusa arriva dagli Aura e Marylyn, scartati ai Bootcamp dal loro giudice, il frontman degli Afterhours. Il video è stato pubblicato sulla loro pagina social, con un cuore in didascalia: “Alla fine i Boot Camp di X Factor di quest’anno si sono rivelati come l’ennesima prova di come le band italiane indipendenti vengano marginalizzate. E alla fine anche se un grande artista come Manuel Agnelli inizia a fare scelte volte al becero consenso popolare o comunque di natura macchiettisti, allora noi abbiamo iniziato a chiederci se ha davvero senso continuare a tentare di portare al pubblico televisivo quella che è la nostra musica, totalmente libera dai soliti cliché mainstream”. Questo chiaramente non ferma la banda, che anzi “sfida” provocatoriamente Manuel Agnelli e dice: “Noi comunque continuiamo a crederci, per questo Manuel ti dedichiamo il nostro ultimo singolo, Fammi godere, così ci fai sapere se, come dici tu, è più forma o più sostanza”. E concludono: “Comunque Manuel, tu non lo hai ancora capito, ma noi siamo nati per farti godere”. E lo schiocco di un bacio.
Molti hanno accolto e condiviso la critica degli Aura e Marilyn, ma c’è chi nei commenti ha bocciato l’uscita, definendola un esempio di rancore da manuale: “Dimmi che state rosicando senza dirmi che state rosicando! avreste dovuto dedicargli un inedito chiamato Rancore”. E ancora: “Per me ragazzi, l’avete rosicata di brutto. Avete provato ad entrare nel programma mainstream e dopo che vi scartano “mainstream” ottiene magicamente una accezione negativa. Non muore niente perché voi non avete superato i bootcamp, anzi, col senno di poi, vista come l’avete presa, sono contento di vedere uno slot occupato da qualcuno che non dà lo stronzo finché non gli conviene, spammatevi il singolo con il mezzo dissing (cosa più pop e meno indipendente del mondo) e vi auguro un botto di umiltà”. E poi: “Ma in quanti state rosicando da x factor ragazzi ma non ci andate se vi fa così male”. C’è anche chi critica l’elogio meccanico di tutto ciò che è indipendente: “Ma non è che se siete indipendenti per forza quello che fate è bello. Bravi a crederci.... Ma accettate eventualmente di essere giudicati male”.