«Tempo scaduto, professore… Però, questa volta per davvero». Con la consueta frase di chiusura, il conduttore Davide Savelli ha salutato per l’ultima volta Alessandro Barbero, segnando ufficialmente la fine di Chiedilo a Barbero, il podcast che per due anni ha fatto compagnia a migliaia di appassionati di storia.
L’annuncio è arrivato a sorpresa al termine dell’episodio numero 103, pubblicato in questi giorni, ponendo la parola fine a un progetto nato il 19 maggio 2023 grazie alla collaborazione tra Chora Media e Intesa Sanpaolo. Il format semplice ma efficace – domande dal pubblico, risposte dell’accademico più popolare d’Italia – aveva reso il podcast un fenomeno culturale, capace di avvicinare un vasto pubblico alla storia.
«Eh, sì, mi dispiace, l’ho deciso e sono deciso, ma tutte le cose belle che finiscono lasciano sempre l’amaro in bocca. Nella vita ci sono tante cose da fare e tante cose che fanno il loro tempo», ha spiegato Barbero, visibilmente commosso nel suo messaggio di congedo. In questi due anni, il professore ha risposto a centinaia di domande, spaziando dallo Ius primae noctis alla data esatta della fine della Prima guerra mondiale.

Le reazioni dei fan non si sono fatte attendere. «Nooo, non ci posso credere», «Sto piangendo», «Mi viene da piangere»: sono solo alcuni dei commenti apparsi sotto l’ultimo episodio, a testimonianza di quanto il podcast fosse diventato un appuntamento fisso per migliaia di ascoltatori affezionati.
«Sono stati due anni divertentissimi», ha aggiunto lo storico torinese, che ora intende concentrarsi su altri impegni: conferenze, progetti editoriali e attività di ricerca, soprattutto dopo il pensionamento dall’Università del Piemonte orientale, dove ha insegnato storia medievale.
Nonostante l’addio, le parole finali di Barbero e Savelli lasciano una porta socchiusa: «La nostra email, il nostro numero di telefono restano attivi…», ha detto il conduttore, mentre Barbero ha aggiunto: «Chissà, l’idea è che qualcun altro possa raccogliere il testimone al mio posto».
Non è escluso, dunque, che il professore possa tornare, magari come ospite occasionale, in quello che potrebbe trasformarsi in un nuovo capitolo del podcast, anche senza di lui come voce principale.
