image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

A Sanremo c'è la prima vincitrice:
Ema Stokholma, la voce pop
per eccellenza (e ha anche dei bei piedi)

  • di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

4 febbraio 2022

A Sanremo c'è la prima vincitrice: Ema Stokholma, la voce pop per eccellenza (e ha anche dei bei piedi)
Timbro eccentrico, particolare, la voce di Ema Stokholma sta commentando live il Festival di Sanremo insieme a Gino Castaldo su Radio2. Una vera e propria folgorazione acustica per il nostro Ottavio Cappellani che qui ne tesse le lodi, spiegando anche perché, con ogni probabilità, la splendida speaker sarebbe stata apprezzatissima perfino dal maestro Franco Battiato

di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

Ieri, per evitare il pippottone termonucleare globale di Roberto Saviano, ho deciso di guardare il festival di Sanremo con l’audio di Radio2, dove i conduttori sono Gino Castaldo e Ema Stokholma (mettevo l’audio originale solo per la stratosferica Drusilia Foer, Gianluca Gori è il nostro Eddie Izzard, se non sapete chi è cercatelo!). E insomma un po’ mi è parso di ascoltare Sanremo come lo si ascoltava un tempo: alla radio; dove non c’erano look, o performance, o bideuzzi alla testa (solo i pazzi possono scambiare un bidet alla testa con un battesimo), o scapezzolamenti, scosciamenti, sadomasochisticamenti e roba del genere, e dove, parlando le canzoni un po’ tutte della stessa cosa (ammore per lo più) l’orecchio era teso alla voce. Mina, Clauio Villa, Nilla Pizzi, Al Bano e via cantando. Così ho scoperto che la voce più bella di questo festival di Sanremo è quella di Ema Stokholma, che è dunque la vera vincitrice di questa edizione.

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Ema Stokholma (@emastokholma)

A casa di Franco Battiato, che mi ha onorato di lunga amicizia, si organizzava ogni anno il gruppo di ascolto per Sanremo, e durante una di queste serate espose la sua opinione sulle voci pop: “Considero le voci pop migliori di quelle liriche, eccetto alcuni straordinari casi ovviamente. La voce lirica è tecnica, la voce pop è anima. Il DO di petto ha qualcosa di fascismo, di balcone, mentre una DO sussurrato è fatto di vibrazione, ogni essere umano ha una sua vibrazione, la voce pop o ce l’hai o non ce l’hai, non puoi impararla”. Credo che quella di Ema Stokholma sia una delle voci pop per eccellenza. Ripensando alle parole di Franco, suppongo che la voce pop sia una specie di grattino, quel grattino che gli amplificatori a valvole regalavano alle chitarre e ai bassi elettrici e che passava dalle valvole allo sterno (e sì, anche più giù). Ema Stokholma grattina che è una meraviglia.

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Ema Stokholma (@emastokholma)

Conoscendo la mia cultura scientifica sui piedi delle donne (ho inventato una “successione di Cappellani” che è una “successione di Fibonacci” applicata ai piedi delle donne – curva del mignolo, fratto per la differenza della lunghezza con il quarto dito, moltiplicato per la differenza, maggiore o minore, dell’alluce rispetto al secondo dito, diviso per la lunghezza del terzo) un amico mi ha fatto notare che Ema Stokholma ha anche i piedi bellissimi.

Ne ero certo, ma ho voluto controllare. E’ vero. Per questo bisognerebbe sempre cantare scalzi, la voce dipende dalla forma dei piedi, sono i piedi che rimbalzando la vibrazione a terra e rimandandola verso l’alto danno il cosiddetto “timbro”: i piedi sono i pick-up della voce elettrica. La Voce Elettrica di questo Sanremo è la sua.

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Ema Stokholma (@emastokholma)

More

Tra bestemmie e antimafia, Sanremo è sempre Sanremo: le pagelle (non solo) musicali della terza serata

di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

Musica leggera, anzi leggerissima...

Tra bestemmie e antimafia, Sanremo è sempre Sanremo: le pagelle (non solo) musicali della terza serata

Sanremo, Mattarella e la generazione perduta: i veri “invisibili” sono i ventenni italiani

di Francesco Mazza Francesco Mazza

Il suicidio collettivo

Sanremo, Mattarella e la generazione perduta: i veri “invisibili” sono i ventenni italiani

Io, attrice nera in Italia, vi spiego perché Lorena Cesarini ha sbagliato tutto

di Alberto Capra Alberto Capra

Sanremo

Io, attrice nera in Italia, vi spiego perché Lorena Cesarini ha sbagliato tutto

Tag

  • Amadeus
  • Rai
  • Roberto Saviano
  • Sanremo 2022

Top Stories

  • FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…

    di Riccardo Canaletti

    FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…
  • Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere

    di Riccardo Canaletti

    Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere
  • Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…

    di Aldo Nove

    Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…
  • ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...

    di Riccardo Canaletti

    ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...
  • Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."

    di Alberto Bertoli

    Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."
  • Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

    di Aldo Nove

    Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Finte recensioni dei propri libri? Ecco perché il fascino del tarocco non muore mai

di Paolo Borzacchiello

Finte recensioni dei propri libri? Ecco perché il fascino del tarocco non muore mai
Next Next

Finte recensioni dei propri libri? Ecco perché il fascino del...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy