Non riesco (non riusciamo), non ce la faccio (non ce la facciamo), a non amarlo. Vittorio Sgarbi. Sgarbi è bollito, sia chiaro. Sgarbi me lo ricordo in quella trasmissione del pomeriggio, anni 90 o duemila, non ricordo dove parlava di quadri, di arte, ed era una meraviglia seguirlo e starlo a sentire. Avvicinava l'arte a me, a noi, ragazzetti senza arte (appunto) e senza (soprattutto) parte. Poi i talk. Poi la politica. Sempre, un atteggiamento da selvaggio, da bambino che non riceve attenzioni. Oggi è stato portato via dalla Camera come si fa con l'amica che non vuole essere buttata in piscina, dai piedi e dalle mani mentre sbraita e offende e scalcia. Perché? Il motivo è che si è scagliato contro i magistrati coinvolti nella vicenda Palamara (intercettazione da cui si evince che i magistrati decidono le nomine nei posti di comando delle Procure con metodi alquanto discutibili) definendoli "mafiosi" e insultando una deputata (eletta nel suo stesso partito, peraltro) dandole della str.., della put.., e tutte qualifiche facilmente deducibili. Ma il motivo vero è che Sgarbi ha fatto in Parlamento quello che ha sempre fatto in tv. Sgarbi fa del palcoscenico la propria vita. Aneddoto: Sgarbi è uno che se vai a casa sua a intervistarlo magari ti chiede di seguirlo in bagno e continua a dirti le cose mentre si spoglia e fa quello che deve fare nudo ed emettendo i rumori che potete immaginare. Stessa cosa può farlo mentre sei al telefono con lui. Sgarbi è un giullare. Lui lo sa. Ne è consapevole. E fa comodo a tutti.
Ricordate la recente litigata con Barbara D'Urso?
Ricordate gli schiaffi a Dago da Ferrara?
Ricordate quando fingeva di non sapere cosa fosse la cocaina a Porta Porta? Ricordate le uscite che faceva da sindaco a Salemi, nominando Oliviero Toscani assessore alla creatività? Non ha mai finito un mandato, non ha mai fatto niente di niente. Ma non conta. Ciò che conta è lo show, la performance. Fa comodo agli ascolti, fa comodo ai talk show, fa comodo soprattutto a se stesso. La cosa bella è che Sgarbi è diventato talmente tanto il personaggio che voleva essere che la maschera che indossa è lui all'ennesima potenza. È nudo. Ha fatto il giro. È questa la sua forza, è questo che lo rende imprescindibile e irresistibile e irrinunciabile. Immaginate l'Italia senza Sgarbi. Saremmo la Svizzera tedesca, forse. Immaginate gli italiani senza la vena di Sgarbi che appartiene a tutti noi. Saremmo gli svizzeri tedeschi, forse. Che ci piaccia o no, noi abbiamo bisogno di Sgarbi. Ne parliamo nelle chat, ne parliamo al bar, ripetiamo le sue offese e dentro di noi, in fondo in fondo, chiunque vorrebbe essere comportarsi una volta al giorno, almeno una, come si comporta Vittorio Sgarbi. Ed essere impresentabile, estremo, senza alcuna misura, come lo è lui. Non è vero? Non volete ammetterlo? Capre! Capre! Capre!