Fra qualche ora, giusto per rubarle la scena, Silvio Berlusconi annuncerà il proprio matrimonio con Adriano Galliani. Io fossi in lui lo farei, ma non quelle nozze simboliche che già ha celebrato sia con la Pascale che con la Fascina. Le nozze con Galliani permetterebbero a Silvio di diventare un paladino dei diritti civili (anche se non si capisce bene paladino di che, dato che i due non farebbero altro che usufruire di una legge in vigore) e avrebbe l’indiscusso merito di evidenziare come al momento sia sbagliato parlare di matrimonio omosessuale perché solo di unione civile si tratta e c’è ancora molta strada da fare verso una vera cultura inclusiva.
Ma se è vero, come è vero, che pare onestamente una esagerazione parlare di “paladini” in occasioni come queste (nessuno rischia la vita, nessuno combatte, se non contro qualche idiota odiatore dei social) è anche vero che ci sono persone sensibili, intimamente combattute, che lottano – loro sì - quotidianamente, contro la cultura omofoba imperante e che vedrebbero l’unione civile Berlusconi-Galliani come un modello al quale ispirarsi per vivere liberamente la propria omosessualità: parliamo dei calciatori, ovviamente, e degli ultras. Nessuno ricorderebbe i trascorsi etero di Berlusconi in nome della bisessualità o quantomeno del coraggio del coming out, e probabilmente si risolverebbero parecchie questioni giudiziarie sulle cene eleganti: “Pettinavamo insieme le bambole”.
Insomma la faccenda sarebbe trattata con molta più civiltà se solo si invertissero i ruoli, nessuno giudicherebbe il passato dei due, nessuno li insulterebbe sui social, nessuno parlerebbe di ville e yacht perché lo sanno tutti che Berlusconi è uno che si è fatto da solo col duro lavoro, e Gramellini non farebbe battute (“Berlusconi direbbe: la Pascale, dopo di me, non potrebbe stare con nessun uomo”) perché quella che ha fatto è semioticamente sbagliata: le battute di Berlusconi sono autocelebrative, non insultanti.
Se poi Galliani gli sembra troppo vecchio (di un uomo si può dire, non è “shaming” anche se non capisco perché), dovrebbe esserci sulla piazza Andrea Amato, ex marito di Paola Turci, del quale nessuno sta parlando e la cosa fa un po’ girare le balle. La lotta insomma è ancora dura: auguri ragazze!