Ave Maria. Sono oramai decenni che i giornalisti di spettacolo si inginocchiano davanti alla De Filippi e non siamo certo qui a stupirci per la scoperta dell'acqua calda. Quest'anno, però, nel corso della ventiduesima edizione del talent Amici si sono raggiunti picchi di piaggeria umilianti per la categoria, la professione, per la stessa parola scritta. Con la partenza del Serale, è iniziato il tradizionale rito delle pagelle: ogni sabato sera molti scrivani del web fanno mattino per valutare le performance dei ragazzi in gara, tra promozioni e bocciature. Con annessi giudizi. Chissenefrega, direte voi. E fate pure bene. Tale pratica, però, esiste perché Amici è una trasmissione seguita da milioni di telespettatori, ed è letteralmente, insieme a C'è Posta per Te, la corazzata dell'intera stagione Mediaset, capace di sconfiggere qualunque competitor Rai. Dunque, si tratta di qualcosa che interessa a moltissime persone e scriverne porta tanti, tanti click. Click di cui ogni sito, dal più grande al meno blasonato, campa. Ora che abbiamo acclarato le basi, passiamo al cuore del problema. I giornalisti si stanno dimostrando di un servilismo imbarazzante, soprattutto nei confronti dei ragazzi in gara, tutti pressapoco tra i 18 e i 20 anni. In particolare, guai a parlare male di Wax, tale Matteo Lucido. Se qualcuno si macchia dell'onta di criticarlo, poi chiede scusa. Profusamente. Ciò non fa bene al giovin virgulto (e saranno pure fatti suoi, ci mancherebbe), ma anche alla professione, ossia a chi esercita la critica per lavoro, perché passa per leone da tastiera, per un individuo che ha perso per strada la propria dignità. Tutti noi siamo responsabili di ciò che scriviamo perfino sui social, figuriamoci come e quanto dovrebbe esserlo chi con le proprie opinioni sbarca il lunario. Dovrebbe, come minimo, dimostrarsi in grado di difenderle, a maggior ragione dagli strali di un ventenne pieno di moccio e di sè. Invece, non è così. E tutto ciò sta cominciando a diventare parodistico. Quando non preoccupante...
E ora veniamo al freschissimo caso Cristiana Mariani di Qn. Premessa: non conosciamo personalmente la giornalista, abbiamo solo visto in tv prima le pagelle in cui bocciava il giovane cantante Wax e poi la conversazione telefonica avvenuta tra i due, su richiesta del ragazzo, in cui lo ha riempito di complimenti, rimangiandosi sostanzialmente quanto vergato solo pochi giorni prima. Perché? Innanzitutto, i fatti.
Leggendo le valutazioni, di certo poco lusinghiere, Wax ha esternato una serie di commenti da bulletto di periferia: "Ma vatti a pigliare un gelato, Cristiana!", aggiungendo poi: "Questa non è la realtà". Certo, una critica, per un ragazzo inserito all'interno della scuola di Amici di Maria De Filippi da settembre scorso, tra prof che ne tessono le lodi, streaming degli inediti su Spotify e ragazzine che strepitano sugli spalti del Serale non può che essere pura fantascienza. Eppure, lo sappiamo bene, non è proprio così. Nonostante gli improperi, anche parecchio sgarbati, ricevuti da tale signorino nessuno, Mariani inizia la chiacchierata tra mille inchini, come fosse lieta di essere, anche solo in voce, ospite di Canale 5: "Sono felice che tu abbia voluto questo confronto, è segno di grande maturità. E ti ringrazio perché non è da tutti". Lui replica: "Ok, ma io continuerò a darle del lei perché voglio mantenere un distacco". Partiamo bene.
Da qui in poi, l'abisso: in primo luogo la giornalista si scusa perché "mi viene da darti del tu" e poi comincia a pontificare su quanto sia bravo e bello. Precisa come la pagella negativa che ha scritto di lui fosse "solamente un mio parere personale e in quanto tale ti prego di prenderlo. Non è che non mi piaci, solo non mi hanno fatto impazzire alcune tue esbizioni della scorsa settimana. Anzi, non vedo l'ora di venire al tuo primo concerto". A questo punto Wax, se possibile, si ringalluzzisce ancora di più: "Non si preoccupi, se non dovesse esserci lei, ci saranno comunque altri dieci miliardi di persone, non è un problema". Morale della favola? Mariani si congeda con una chiosa raggelante, fuori da ogni logica: "Il fatto che tu reagisca in questo modo mi fa capire che sei davvero un artista". A cosa abbiamo appena assistito? Qui link per miscredenti.
Anche se tale Wax fosse il più grande artista in erba del panorama musicale nostrano (spoiler: non lo è), com'è possibile accettare delle bordate del genere senza replicare? Eseguita la tara del fatto che il signorino Lucido abbia 20 anni, il suo atteggiamento resta inaccettabile. E, ancora di più, il fatto che non abbia ricevuto repliche adeguate. In buona sostanza, è passato il messaggio che i giornalisti scrivano tanto per, come i bulletti che prendono di mira per noia. Poi, però, se messi a confronto, diventano mansueti, sostanzialmente spariscono in una nuvoletta d'imbarazzo per l'offesa arrecata. Ed eccoli digi-involversi in fan. Ora, qui stiamo parlando di spettacolo, di un semplice talent. Immaginiamo, e purtroppo non ci vuole tanto, lo stesso livello di "schiena dritta" davanti a un politico, a qualunque personalità che possa essere anche solo minimamente più rilevante di Wax di Amici. Il quadro comincia a farsi tragicomico, vero? Sì. Eppure, ci sarebbero stati tanti modi per rispondere all'insolente giovinastro...
Amici di Maria De Filippi, per esempio, è televisivamente nato due anni prima di tale Wax. Nel corso delle edizioni, abbiamo visto avvicendarsi tantissimi promettenti protagonisti e vincitori. Dove sono ora? Il primo in assoluto, Dennis Fantina, proprio in questi giorni, ha rilasciato un'intervista per dire che "a un certo punto è finito tutto, oggi faccio il barista". Altri hanno avuto più fortuna: almeno un paio di loro, Valerio Scanu e Marco Carta, sono arrivati a vincere il Festival di Sanremo. Per poi diventare personaggi da reality o da altri talent per vip. Di dischi, passato il boom della notorietà, non è che proprio ne abbiano venduti a damigiane. Ovviamente ci sono anche Alessandra Amoroso, Elodie, Annalisa, Emma Marrone. Ma quattro nomi in più di due decenni, ognuno di questi con fasi non sempre brillanti in carriera, non è che proprio facciano la regola. Anzi, sono le eccezioni. Dopotutto, i ragazzi a cui è andata meglio, forse, sono quelli che si sono "riciclati" come autori di canzoni per altri. Citiamo, per esempio, Virginio Simonelli che scrive stabilmente per Laura Pausini e moltissimi big del panorama musicale italiano. Il resto, non pervenuto. Anche per quanto riguarda i talenti più osannati delle ultime edizioni, il "famogramma" risulta pressoché piatto. E allora?
E allora occorre dare uno sguardo anche al di fuori di Amici. Perché se qualcuno vuole imbarcarsi in una carriera, in qualunque tipo di carriera, deve, per prima cosa, mettersi nell'ottica che non potrà piacere a tutti. Così come nella vita. Perfino le più grandi star della musica nostrana possono vantare milioni di persone che piuttosto di comprarsi il loro nuovo disco, si amputerebbero i timpani a mani nude. Non piace a tutti Vasco Rossi, non piace a tutti Ligabue e nemmeno Jovanotti. Lo stesso vale per la già citata Laura Pausini, per Biagio Antonacci, per Tiziano Ferro. Ed è assolutamente normale che sia così. Per milioni di persone che twittano di non gradire un determinato artista, quando va bene, ce ne sono vagonate di altrettante che sognano (davvero) di farsi tutti i concerti dello sciagurato in primissima fila. E lo stesso vale per le recensioni negative. Nessuna recensione negativa ha mai impedito a un album o a un artista di avere successo. Anzi, la maggior parte delle volte avviene proprio il contrario. Sono stati stroncati i Beatles, i Queen, ancora oggi via Twitter si legge che Mina forse dovrebbe smettere di cantare "perché non ha più la voce di un tempo". Però, attenzione, non si può dire nulla sul conto di Wax, sedicente cantautore tutto autotune (come si confà a questi tempi) che sostiene, tanto è lo scollamento dalla realtà che il talent purtroppo induce, che al suo primo concerto ci saranno dieci miliardi di persone. E guai a fare un plissé. Viviamo, è chiaro, in una distopia. Pillola rossa o pillola blu?