Hollywood brucia, ma noi le crediamo ancora. Ti ringrazio, Signore delle News, perché stavolta hai fatto collidere le star in clamorose scie cosmiche. Il tutto è accaduto alla presentazione romana del film A Complete Unknown, il "cinepanettone" del momento sul menestrello di Duluth, Bob Dylan, che si chiamerebbe Robert Zimmerman. Lo dico per informazione agli sbarbati saccenti dell’auto-tune, agli studentelli dei collettivi che magari in queste settimane sono pure diventati antisemiti, perché va di moda sui social, e che finiranno per copiare i suoi outfit e hairstyle. Sappiate che il giaccone col cappuccio sfoggiato dal sexy killer Luigi Mangione, l’unico uomo-simbolo capace di far tremare le chiappe flaccide di Trump e il suo billion clan di tecno-oligarchi ex bullizzati, è praticamente già introvabile.
Torniamo però al momento Potëmkin del cine-dibattito. Dopo la proiezione romana del film su Dylan, è arrivato il vero happy ending: l’attore protagonista Timothée Chalamet ha rivelato la sua ambizione di interpretare Francesco Totti, "Er Pupone". Una sceneggiatura ketaminica che, al contempo, dedica immeritate ombre di non-ribalta a Mario Balotelli, ex bad boy vittima della realpolitik del Genoa, ora guidato dai nuovi boss transilvani. Il loro c.t., Patrick Vieira, per ora non intende concedergli la possibilità di una svolta positiva, come nei film di Frank Capra. Un peccato, considerando quei gol alla Germania, la maglietta "Why Always Me" e il suo ruolo da outsider pronto a stupire con un colpo di tacco quando nessuno ci crede più. E mentre la luce sembra accendersi solo su Caput Mundi, Chalamet continua a rubare la scena. Durante una visita allo stadio, sfoggia gadget giallorossi e dichiara amore per Totti, ironizzando sugli stereotipi italiani. Ci è andata bene: fossimo stati il Messico, avrebbe sfoggiato un sombrero gigante.
Auguriamoci che questa "americanata" su Totti si faccia! Sarebbe il momento di dimenticare la serie Speravo de morì prima e il nasone dylaniano di Pietro Castellitto. Timothée, con quel nome da digitare su Google due volte, almeno ci regala nuovi sogni. Chalamet ha perfino dedicato a Totti Song to Woody, l’inno del folk antihero Woody Guthrie, con la sua leggendaria chitarra "This Machine Kills Fascists". E mentre aspettiamo che Totti guardi il film e, chissà, torni a stupirci, auguriamo che anche Balotelli trovi il suo happy ending hollywoodiano. Perché il calcio, come le favole, appartiene alla gente che ci crede.