Non accennano a placarsi i misteri attorno a Valter Tozzi, la misteriosa sedicente voce del Governo. L’inchiesta delle Iene condotta da Matteo Viviani ha svelato altri retroscena sulla figura dell’uomo che in prima persona ha gestito il rapimento di Silvia Romano e ritratto sempre insieme a personaggi di altissimo profilo durante lo svolgimento di svariati eventi importantissimi (qui la seconda puntata de Le Iene). Il primo servizio si era concluso dopo un lungo fuggi-fuggi tra l’inviato in giacca e cravatta e la voce del Governo con quest’ultimo che aveva detto un raccapricciante “Avete toccato tasti che non dovevate toccare”.
Troppe, assurde coincidenze ruotano attorno a Valter Tozzi. Dalle minacce di due uomini sia fisiche che verbali alle indagini dei ROS dopo alcune deposizioni spontanea di persone informate sui fatti. Alcune testimonianze di giornalisti vicini alla questione, poi, hanno rivelato che il misterioso uomo era già presente al G8 del 2009, dove, pur avendo un pass da giornalista di una testata sconosciuta si muoveva in maniera maggiormente disinvolta rispetto ai “colleghi”, che avevano posti specifici già assegnati. Addirittura controllava i microfoni sui pulpiti venti minuti prima che Silvio Berlusconi e Barak Obama parlassero. Matteo Viviani è poi venuto in possesso di una foto di Valter Tozzi, dietro l’allora presidente degli Stati Uniti, cosa difficile per un semplice giornalista.
E poi le foto del 2005 con Carllo Azeglio Ciampi, ai funerali delle vittime dell’Aquila nel 2009, assieme a Matteo Renzi, Giorgio Napolitano, il Papa, in prima fila al bicentenario dell’Arma dei Carabinieri. Ma la cosa che fa più riflettere sono le testimonianze dei compaesani di Rieti.
Si presentò a casa di una persona che aveva appena comprato casa da un alto grado della Marina con tesserino in pelle marrone qualificandosi come facente parte dei Servizi Segreti. Una “sparata da mitomane” che però va a coincidere con altre tantissime coincidenze grottesche. Come quella di un ristoratore sempre di Rieti che in occasione del terremoto di Amatrice lo vedeva entrare nel suo ristorante per mangiare insieme alla DICOMAC, la direzione di comando e controllo.
Addirittura Matteo Viviani ne ha parlato con il fratello di Valter Tozzi che, siccome tra i due non scorre buon sangue, ha vuotato il sacco su alcune questioni. Durante i controlli standard delle forze dell’ordine non appena letto il nome sulla patente gli veniva detto “Tozzi, il fratello di Valter? Puoi andare”. Valter Tozzi poi, al fratello diceva che faceva parte dell’Arma dei Carabinieri, presentandosi con la divisa ufficiale da Generale. Proprio per alcune questioni familiari, il fratello di Tozzi lo ha denunciato più volte. Ovviamente gli esposti sono tutti spariti, nonostante alcuni gravi per minacce di Valter Tozzi nei confronti della famiglia del fratello con una pistola. È però sul fronte denunce che, durante una deposizione, Valter Tozzi ha aperto la via ad un probabile terzo episodio su questa questione. Si legge infatti dal verbale che la voce del governo vive dal 1984 con un appannaggio del Ministero della Difesa, tenendo però riservata la sua posizione presso lo stesso organo istituzionale.