Chadia è un treno ad alta velocità spacca critiche; è come Diego Milito del triplete nerazzurro che dribbla gli haters e fa gol; è la massima espressione della filosofia del “fottosega”. Chadia può sorriderti o mandarti affanc**o in una frazione di secondo, ha una personalità glaciale che a tratti incute così tanto timore che fai fatica anche a chiederle “come stai”.
Chadia è “Perfetta”, come la campagna di sensibilizzazione lanciata da AW LAB di cui è portabandiera. Sapersi accettare, andare contro la superficialità rimanendo sé stessi. Chadia Rodriguez ha parlato di come spesso non si sia sentita a suo agio con sé stessa, ma che focalizzandosi sulla propria vita e fregandosene del giudizio degli altri è riuscita a superare tutto.
Dolls part, una questione di body positivity, questo il titolo del suo incontro, mira infatti a sostenere e stimolare le ragazze a trovare il coraggio di esprimersi ed essere loro stesse. Il progetto con AW LAB è arrivato in un momento artistico profondamente maturo per Chadia: dalla trappata di Bitch 2.0 ad una canzone di denuncia sociale come Donne che odiano le Donne, la benedizione di due mostri sacri della musica come Jake La Furia e Big Fish funziona eccome. Una maturità non solo musicale ma anche dal punto di vista umano. Chadia Rodriguez, che da sempre affronta i delicati temi dell’universo femminile e sulla solidarietà di genere. Di recente ha poi pubblicamente preso posizione su Instagram con un post sottolineando come il potere di un artista sia quello di avere più voce rispetto agli altri, invitando i colleghi a dare spazio a tematiche sensibili e meno superficiali. Perché c’è chi può e chi non può. Chadia può!
Parliamo subito di “Perfetta”, quanto è importante una campagna di sensibilizzazione del genere?
Tantissimo, quando me lo hanno comunicato ero supercontenta, perché comunque era molto inerente a quello che sto facendo io per sensibilizzare tutti questi temi, anche artisticamente.
Dolls part, una questione di body positivity, come ci si sente a proprio agio con noi stessi?
Beh sicuramente focalizzandosi sulla nostra persona, su quello che vorresti essere e su quello che vuoi essere. Non concentrarsi sulla vita degli altri, su come pongono il proprio giudizio, non ce ne deve fregare.
Essere portavoce di un movimento, non credi che gli artisti dovrebbero dare più spazio a questo tipo di tematiche?
Assolutamente sì. Mi dispiace tantissimo aver letto commenti del tipo “nessuno è obbligato a fare niente”. Si è vero, però abbiamo anche la possibilità di diffondere una voce, di creare un movimento e quindi perché non farlo se si hanno i mezzi?
Non credi sia folle che sui social più una persona è vera più si sente il bisogno di criticare?
Sicuramente può essere ma in qualsiasi caso sinceramente non me ne frega, se li sta sul cavolo la verità saranno affari loro, da un certo punto di vista, ti dirò, mi fa quasi piacere.
Quanto ti fa sentire appagata il fatto di essere ambasciatrice di “Perfetta”?
Una marea, voglio infatti solo focalizzarmi su tutte le cose positive che mi sta portando la musica su tutte le cose positive che mi sta portando la musica ed il mio percorso. È molto appagante sono super super super contenta di questo, di tutti i messaggi che mi arrivano, di persone che vedono in noi la forza di reagire.
Femminista e girl power, come lo giudichi il movimento italiano?
Bisogna lavorarci ancora un po’, ma stiamo facendo passi da gigante.
Tornando alla solidarietà femminile, nel mondo della musica è presente?
Tipo sentimento di gang “Enne O”. No (Non lascia finire la domanda che fa subito cenno con la testa nda). E la cosa mi dispiace tantissimo, siamo tutte diversissime, abbiamo stili diversi, abbiamo modi diversi di raccontare e descrivere la musica. Mi dispiace perché c’è molta, invidia è come se tutte vorrebbero arrivare prime, fosse per me non ci sarebbe nemmeno un podio. Anche io quando sono a casa mi ascolto qualsiasi cosa non sto a fare la puntigliosa.
Ecco, tre canzoni in playlist che non mancano mai…
Blue Jeans di Franco126 e Calcutta, La Canzone Nostra di Blanco, Salmo e Mace ed Ella No Es Tuya, una canzone latino-americana di Rochy RD x Myke Towers x Nicki Nicole. Vedi, ho un problema con i nomi degli artisti, a un certo punto diventa impossibile ricordarseli tutti! Magari se ascolto una canzone mi metto pure cantarla ma ho un problema, tipo le liste elettorali me ne ricordo uno + altri quattro (ride nda).
Ho l’impressione che per te la musica sia una sorta di diario dove si racconta, ci si sfoga, si raccontano i propri successi, è vero?
La musica è questo. È raccontare un pezzo di storia accaduta a me o ad altre persone perché non farlo? La rabbia che esprimi ti dà la cazzimma, la forza di andare avanti.
Avere la benedizione di Jake la Furia e Big Fish non è da tutti, quando hai saputo dell’interessamento come hai reagito?
Ero sconvolta. Giuro, non ci stavo credendo, artisti che ho sempre reputato dei geni, degli idoli che vogliono lavorare con me che mi sentivo l’ultima delle persone. Sono rimasta a bocca a aperta. Alla fine sono arrivata alla conclusione che non faccio poi così schifo.
È stato difficile scalare la vetta?
In realtà non ci ho mai pensato, non me ne è mai fregato di diventare la musica, chiaro fa piacere ma fino a che te lo dicono gli altri. Faccio musica perché voglio fare musica, non per scalare vette.
Nelle tue ultime produzioni si legge lo stesso testo con basi e un genere più maturo, è vero?
Sì diciamo che io non mi focalizzo tanto sui generi, se mi piace un beat e ci scrivo un testo che merita, devono sentirla. Sicuramente però ho avuto una crescita personale e artistica ed avere al mio fianco Jake La Furia e Big Fish mi hanno aiutato tantissimo, devo tutto a loro.
Domanda rapida e fuori contesto, ti sei mai cercata su Google?
Sì certo, chi non l’ha mai fatto dai? Una volta ogni tanto vado e mi capita di trovare interviste che non avevo mai repostato e me le rileggo!
I talent servono oppure no? Cioè meglio costruirsi da sola o appoggiarsi a qualcosa?
Partiamo dal presupposto che nessuno può fare qualcosa da solo. Da qualsiasi mondo tu arrivi devi sì credere in te stesso, ma devi anche avere le giuste persone che ti appoggiano e ti direzionano. Il talent non è una via preferenziale, è una possibilità per le persone che non conoscono addetti ai lavori di potersi approcciare alla musica.
Cosa facevi prima di trappare? Se un domani smettessi hai una passione particolare che vorresti seguire?
Allora ho provato a studiare ma io e la scuola non andiamo d’accordo anche se dopo me ne sono un po’ pentita. Ho studiato in prima superiore costruzioni di modelli aerei, non so cosa avessi nella testa, magari volevo costruire un razzo e scappare, non lo so cosa mi passasse (ride nda) Poi ho studiato ragioneria e ho capito di fare schifo a matematica e sono passata a moda. Mi sono così trasferita a Milano dove ho fatto la fotomodella ed eccomi qui!
Ti sei pentita di non aver finito gli studi?
Sì perché comunque la scuola l’ho sempre vista come non importante da un certo punto di vista, ma crescendo mi sono resa conto che non sarebbe stato male finirla, a volte mi manca ti dico la verità.
Se tu non avessi fatto musica avresti costruito razzi quindi?
No perché facevo schifo anche lì e quindi no… in realtà mi sarei buttata sulla recitazione, è una delle cose che mi piace di più, vorrei approfondirla in futuro.
Ti mancano i concerti? Hai riti pre-live?
Tantissimo, non hai idea! Il pre-live lo gestivo con tantissima ansia. Faccio sempre dei ruttini prima di salire sul palco e l’ultimo lo faccio prima di cantare la prima canzone!
Featuring dei sogni?
Ne ho due uno è con un ragazzo latino che è Paulo Londra ed il secondo è Black Atlass, è stato scoperto dai The Weeknd, è pazzesco.
Ultime due domande a bruciapelo, quando esce il primo album?
Ti posso dire solo di sì ma non ti dico quando!
Visto che sei un’appassionata di calcio, chi lo vince lo scudetto?
Non lo so, l’Inter ci sta dando dentro, a livello di statistiche e squadra se la cava bene, quindi dico loro.