È il 2002. Pino Mango è alla prima prova d'autore e produttore con Disincanto, album di tredici brani, ognuno concepito per essere un episodio a sé, ma legati fra loro dallo stesso filo conduttore. Unica traccia scelta come singolo, che poi si rivelerà di gran successo (e con cui parteciperà anche al Festivalbar) è La rondine, ad affiancarlo alle liriche stavolta Pasquale Panella. In sostanza, (un consiglio: leggere il testo), La rondine parla del difficile compito di lasciar andare via qualcuno per sempre. Il sospetto che, per quanto ci addolori, deve esserci un senso.
È il 2024, Angelina Mango, che porta sulle spalle il peso di un cognome importante, che forse ti lancia ma ti lega anche all'essere “figlia di” (Mango e Laura Valente, voce dei Matia Bazar) prima che artista, per la prima volta a Sanremo ha scelto per la serata delle cover (che è una sorta di mini gara a sé) la canzone del padre, a dieci anni dalla prematura scomparsa, tra le più amate dal pubblico e tra le più significative. Per l'occasione, l'ex stellina di Amici (che su queste colonne si è già aggiudicata un autentico plebiscito), ha regalato ai suoi follower una chicca: lei che da piccolissima intona: “Rondine, dove sei? Sei volata? Ah sei qui”. Uscito quando aveva un anno appena, il singolo ha evidentemente una valenza affettiva particolare per lei. Eppure la sua scelta ha scatenato sui social un vero e proprio dibattito tra detrattori e sostenitori. C'è chi le ha dato della paracula, del resto i social, si sa, pullulano di odiatori.
“Nonostante tu sia la mia rondine andata via…” cantava Mango: nessuno ha mai osato cantarlo sul palco dell’Ariston (che lo ha visto debuttare quasi 40 anni fa), ed è comprensibile, il suo timbro è per tutti inarrivabile. Tuttavia chi, se non Angelina, che con quelle parole e suoni ha una familiarità maggiore di chiunque altro, può farlo? Un atto di coraggio. Se fossi una figlia che ha perso il padre troppo presto (ahimè lo sono anche io), ci leggerei dentro anche tutti quei significati personali che può avere un simile brano. Aveva detto non lo avrebbe mai fatto, che non sarebbe stata in grado di cantare una canzone di chi le ha dato quel cognome così ingombrante. Ma ora deve, è giunto il momento di trasformare quel dolore in un paio d’ali, e di prendersi l'abbraccio di chi Mango (mai troppo celebrato) lo amava. Mango, che è andato via mentre cantava, e adesso “torna” per l’omaggio più atteso e meritato. Spegnamo i social, ascoltatela e poi ne riparliamo.