Come ho avuto più volte modo di dire, a Amadeus stiamo tutti profondamente sul cazzo, è evidente. Nello specifico, in questo stargli tutti profondamente sul cazzo, la categoria dei giornalisti e critici musicali è quella che ha la posizione migliore, mi perdonerete se non mi addentrerò in specifiche topografiche, lasciando alla vostra fantasia di collocare chi scrive e i suoi colleghi al posto giusto. Dico questo perché, non pago di aver cambiato ogni anno il regolamento, di aver di volta in volta annunciato i cantanti in gara al Tg, a Sanremo Giovani, in un’intervista esclusiva a La Repubblica, in una diretta social mentre era seduto come Frank Zappa in quella famosa foto seduto sulla tazza del cesso (questa è una metafora, non prendete sempre alla lettera quel che leggete), anche quest’anno si è dato da fare per renderci la vita difficile. Che dico difficile, impossibile. Prima ha annunciato trenta, dico trenta nomi al Tg1 delle 13.30 del 3 dicembre. Poi ha annunciato i titoli delle canzoni alla finale di Sanremo Giovani. Poi ha imposto a artisti, uffici stampa e discografici il silenzio, più o meno mantenuto, sui duetti, al punto, per dire, che ieri Fiorella Mannoia ha dovuto parlare di Francesco Gabbani, che con lei andrà a eseguire un medley delle due canzoni che si sono contese la vittoria nel 2017, Che sia benedetta e Occidentali’s Karma, parlando genericamente del cantante che si era inginocchiato di fronte a lei al suo ultimo passaggio sanremese dopo aver vinto, la voce che circolava era che avrebbe addirittura annunciato la lista alla conferenza stampa ufficiale di partenza del Festival, il 5 febbraio direttamente all’Ariston. Poi oggi, forse perché ieri qualcuno aveva iniziato a spoilerare qualche nome, Gabbani tra questi, appunto, ecco che stamattina ha finalmente fatto gli annunci, con qualche sorpresa, qualche nome in effetti spoilerato, e qualche combinazione bizzarra. La sera dei duetti, diciamolo apertamente, è in solito la più interessante, perché è una variante sulle cinque serate, per il resto abbastanza routinarie, e perché presenta sul palco un vero fottio di artisti, alcuni anche più interessanti di quelli in gara. In teoria, ma neanche tanto, la serata in questione è autoconclusiva, nel senso che alla fine un artista e il suo o i suoi ospiti vince e morta lì, ma nei fatti, a meno che Amadeus non abbia cambiato regolamento nella notte, la cosa ha sempre un effetto piuttosto benefico sul giudizio del pubblico, che poi magari va a far vincere chi ha fatto il duetto più interessante o la cover più interessante, non sempre ci sono stati duetti, in passato. Una regola introdotta di recente, per dire, è il Lodo Jovanotti, quando cioè Lorenzo si è praticamente autoinvitato al Festival, si dice dopo aver visto la strepitosa performance di Cesare Cremonini la sera prima, andando a duettare con Gianni Morandi, in gara con un suo brano, suo di Jovanotti, e finendo poi per fare il superospite. L’idea di Amadeus, anche per evitarsi tutta quella sequela di rotture di coglioni che seguirono il giorno dopo, chi faceva notare che la lista ufficiale non comprendeva il nome di Jovanotti, chi faceva notare che fare cover dei propri brani non era fare cover, ma semplicemente eseguire i propri brani, ecco, l’idea di Amadeus è che come in quel vecchio spot dei tempi di Avanzi, o uno dei tanti programmi della ditta Serana Dandini, Corrado Guzzanti and Co, quello della Casa delle Libertà, ognuno fa un po’ il cazzo che gli pare, a partire proprio da lui. Quest’anno, quindi, le uniche indicazioni erano, fate una canzone che volete, purché uscita entro il 31 dicembre 2023, e grazie al cazzo, avrà anche pensato di aggiungere, tornando sui suoi passi all’ultimo. Quel che succederà, così a occhio, è che ne vedremo e ascolteremo delle belle, come una attrice di cinema a luci rosse che chiude la carriera con una gangbang Amadeus quest’anno ha proprio strafatto, e anche qui, a voi associare chi dei nomi che seguono sarà protagonista chi sparring partner, cioè uno di quegli attori che si presentano alla gangbang magari ancora barzotti ma che comunque fanno numero. E quel che succederà è che chi ha azzeccato la canzone e l’accoppiata giusta porterà a casa almeno un posto nel podio, fossi uno che scommette ci scommeterei.
L’accoppiata sulla carta più tosta è quella che vede Geolier in compagnia di tre nomi pesanti, a interpretare un medley dal titolo Strade. Con lui Guè, Gigi D’Alessio e Luchè. Meglio di così, per il rapper napoletano, davvero era difficile pensare qualcosa. Ma non basta. Anche Annalisa, che è la pretendente al trono annunciata, si presenta con grande eleganza e vigore insieme ai coolissimi La Rappresentante di Lista, in una versione immaginiamo da luci stroboscopiche di Sweet Dreams. Davvero tanta roba. Idem, in quanto a luci stroboscopiche, per i The Kolors, che si presentano con un medley di grandi successi di Umberto Tozzi, ovviamente insieme a Umberto Tozzi. Quarto di quattro, ma non certo per imporanza, Irama che interpreta Quando finisce un amore con nientemeno che Riccardo Cocciante. Boom. Occhio che questa è una delle mosse più potenti. Sbagliato, non è quattro di quattro, ma quattro di sette, perché la quinta chicca è Sogna ragazzo sogna di Roberto Vecchioni con Roberto Vecchioni che accompagna Alfa. La sesta, e ultima di questo primo gruppo, è un medley di Sarà perché ti amo e Mama Maria coi Ricchi e Poveri insieme a Paola e Chiara, roba che uno quasi rimpiange di essere etorosessuale. La settima, non necessariamente in ordine di arrivo, anzi, è Rose Villain che duetta con Gianna Nannini in un medley di quest’ultima. Accoppiate curiose ovviamente ne abbiamo, come Loredana Bertè che duetta con Venerus in Ragazzo mio, di Tenco ma anche sua. O come Emma che propone un medley di Tiziano Ferro con Bresh, sempre forza Genoa, qui e ovunque. E vogliamo parlare dei BNKR44 con Pino D’Angiò, ovviamente in Ma quale idea? Tanta roba, direbbe un giovane, come tanta roba sarà BigMama insieme a Gaia, La Nina, e Sissi in Lady Marmelade. Diodato e Jack Savoretti saranno la quota elegana, con Amore che vieni, amore che vai. Cosa che dubito accadrà con Alessandra Amoroso a fare un medley coi Boomdabash. C’è poi un bel gruppo di canzoni che mi incuriosiscono, alcune anche con un po’ di paura. Mary dei Gemelli Diversi, oggi in due, se non sbaglio, con Mr Rain, per dire, non me la riesco proprio a immaginare. Come fatico a immaginarmi l’omaggio a Morricone di Dargen D’Amico con BabelNova Orchestra, davvero qualcosa di enigmatico. E visto che si parla di enigmi, Maninni con Ermal Meta a fare Non mi avete fatto niente, mentre sempre da quelle parti ci sarà Fabrizio Moro a fare un suo medley con Il Tre è una scelta curiosa. Clara e Ivana Spagna che fanno Il cerchio della vita anche, confesso, non ho idea di cosa ne potrebbe venir fuori, per distanza anagrafica e anche musicale. Mentre son certo che i La Sad con Rettore, a fare Lamette non mancherà di far discutere, del resto quest’anno solo loro la quota “scadalo”, è scritto.
Lo so, sembra una sequela lunga di nomi e titoli, e lo sembra perché lo è, ma se Gazzelle e Fulminacci che fanno Notte prima degli esami è sulla carta azzeccata, perché i due sono due tra i migliori nomi usciti dalla covata indie, e Venditti di quella covata è padre putativo, Fred De Palma che fa un medley di grandi successi degli Eiffel 65 coi medesimi, volendo, me lo sarei perso. Roba mia, eh. Di Fiorella Mannoia e Gabbani ho detto, mentre non ho detto de Il Volo che farà vedere cosa sa fare in compagnia di un axe guitar come Stef Burns, solista nella band di Vasco Rossi ormai da un secolo, lì a fare Who Wants To Live Forever dei The Queen. I Negramaro ritrovano Malika Ayane, che proprio qui aveva esordito con Come foglie, scritta per lei da Giuliano, a interpretare quella Canzone del sole che nel brano sanremese della band salentina viene citata esplicitamente, mentre Sangiovanni duetterà con Aitana in un mix tra la sua Farfalle e la di lei Mariposas, in realtà versione spagnola della hit del vincitore di Amici 2022. Ghali farà indubbiamente il suo co Italiano vero, un medley che immaginiamo omaggerà Toto Cutugno, da poco scomparso, in compagnia di Ratchopper, sia mai che la Lega non si incazzi a sufficienza con la sua canzone in gara, mentre Renga e Nek saranno rispettivamente ospiti di una qualche loro hit, i soli a non presentare ospiti, essendo già in due di loro. I Santi Francesi con Skin sapranno emozionarci con una cover di Halleluja di Leonard Cohen, meglio nota come la canzone di Jeff Buckley, mentre il finalone è tutto per due artisti che se la giocheranno per la vittoria finale, Angelina Mango e Mahmood, la prima più favorita del plurivincitore, in gara lei con la cumbia dal titolo La Noia, lui con Tuta Gold, premio per il titolo più originale. Angelina farà La rondine con il quartetto d’archi dell’Orchestra di Roma, scelta che dimostra come quando si è a fuoco si possa anche azzardare di puntare tutto su di sé, mentre Mahmood farà un mastodonte quale Come è profondo il mare insieme ai Tenores di Bitti. Insomma, almeno nella sera dei duetti non ci sarà da annoiarsi. O almeno, ci si annoierà, ma meno del solito. Qualche sorpresa, magari, ci capiterà di ascoltarla, dopo tutti questi nomi chi mai dovesse ereditare il Festival da Amadeus avrà davvero una gatta da pelare.