Se avete già letto la nuova fatica di Claudia Vannucci capirete la sensazione di aver incontrato una nuova amica. Una di quelle con cui andare in tour per i cimiteri. Ebbene sì, niente di strano, in realtà i safari tra le tombe hanno un nome specifico – il necroturismo – e un affollato seguito… di vivi. Claudia Vannucci, dopo il grande successo dei cimiteri d’oltreoceano, ci prende per mano e ci porta con sé in questa nuova avventura, un po’ diario di bordo e un po’ ritratto storico e sociologico della nostra Patria, scoprendo e ammirando le tombe dei nostri antenati. Il titolo del suo ultimo libro è Cemetery Safari Italia: Grand Tour dei cimiteri monumentali italiani. Sappiamo bene che il nostro Belpaese è strabordante di arte e bellezza… ma in quanti l’avrebbero immaginata e notata nei cimiteri? Claudia Vannucci sì! Travel blogger seguitissima (andate a farvi un giro su “Viaggi Verde Acido”) e guida turistica a Firenze, un po’ alla stregua di Alberto Angela, ci porta alla scoperta delle meraviglie, ma quelle dei morti. L’interesse per i campisanti è nato dalla celebre e amatissima Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters (e come dimenticare l’immortale Fabrizio de Andrè tra i suoi estimatori con Non al denaro, non all’amore né al cielo), che ha ispirato un’intera generazione di poeti e artisti attraverso i suoi versi composti su nomi incisi in antiche lapidi americane. Masters scrisse intere poesie partendo da solo un paio di date e qualche nome di persona ma fortunatamente noi sappiamo molto di più sulle mortali spoglie dei sepolti dello Stivale.
Non vi sveliamo troppi dettagli ma le cose che si possono trovare nei cimiteri sono così divertenti e bizzarre che davvero non ce lo si aspetterebbe minimamente. Sapevate che i più amati tra i morti in Italia sono i poeti inglesi? Tra le tombe di John Keats e di Percy Shelley pellegrinaggi su pellegrinaggi, brindisi notturni e regali lasciati ad appassire al freddo. E ancora… sanguinosi briganti che macchiarono l’Emilia Romagna di sangue, eroi della rivoluzione imbalsamati a forza, creazioni di unguenti e tombe personalizzate, salme quasi rubate dal loro sarcofago da innamorati senza speranza, riti antichi e moderni, grandi attori e cantanti sotto pseudonimo, popolane ribelli che si fanno seppellire con noccioline, scrittori terrorizzati dall’essere sepolti vivi che preferirono armarsi di campanelli… La lista può continuare all’infinito! Insomma, tra storie di chi i cimiteri li abita, chi li ha costruiti e chi li ha derubati, imparerete ad amarli e non li guarderete più con gli stessi occhi. Troverete descrizioni di campisanti di ogni parte dello stivale: da Genova, a Torino, a Milano, Bologna, Roma, Firenze, Napoli, Catania, Palermo e molte altre città ancora. Un po’ come viaggiatori vittoriani alla ricerca di bellezze da scoprire, partirete figurativamente in questo grand tour romantico in musei d’arte e storia a cielo aperto veramente speciali. Per chi è ancora indeciso e persiste nel vedere i cimiteri come luoghi tetri, inquietanti e traboccanti di mistero, non temete: di vittoriano c’è solo il viaggio perché si ride veramente tanto. Insomma, fidatevi, potreste ritrovarvi con delle idee innovative per la vostra futura vacanza, anche perché prima o poi, si sa, per i cimiteri ci passeremo tutti davvero.