Dal 10 al 12 ottobre, tre giorni per scoprire, a Parma, come si fa arte sostenibile. Dalla musica alla cucina, un nuovo modo di pensare la creatività, almeno secondo gli organizzatori di Fragile Festival, l’evento presentato da Santiera S.p.a. Secondo gli organizzatori, “un evento unico nel suo genere che si terrà dal 10 al 12 ottobre a Parma in sei splendide location diffuse in città: Colonne 28, Casa della Musica, Sala Show Cooking, Italia Veloce e Borgo Goldoni, tutte facilmente raggiungibili a piedi o in bicicletta in meno di 10 minuti l'una dall'altra”.
Il programma è bello pieno, con sedici talk, dieci concerti, due show cooking, una biciclettata urbana, due lezioni di yoga, un’azione di clean up collettivo, cinque degustazioni e una mostra inedita dedicata al tema della fragilità. E tra gli ospiti ci saranno anche i Di Pazza, un duo di food influencer che su Instagram hanno raggiunto 360 mila follower e ogni giorno “riscrivo” ricette in chiave vegan e cruelty free. Li abbiamo intervistati e ci hanno raccontato come hanno iniziato la loro carriera sui social.

“Quando abbiamo scoperto che in Italia solo il 7% mangia abbastanza frutta e verdura – e che i legumi passano troppo spesso in panchina – ci siamo dati una missione: mostrare quanto possa essere gustoso, divertente e colorato metterne di più nel piatto”. Il punto, ovviamente, è sempre lo stesso. Non lo status, non la moda, ma la conoscenza che può passare anche da un modo di mangiare più etico. “Il progetto Di Pazza nasce per accogliere chiunque voglia idee per mangiare con un po’ più di consapevolezza, senza colpevolizzare o giudicare nessuno. Ci si può avvicinare per motivi etici, di salute o di rispetto dell’ambiente: c’è spazio per tutti, ognuno con il proprio ritmo e i propri tempi”.
Cosa bisogna rispettare allora? Non solo l’ambiente in senso lato, ma il ciclo delle stagioni, la vicinanza del prodotto, i livelli di crudeltà che possiamo evitare agli animali. “Sulla nostra pagina tocchiamo tanti temi: ricette, stagionalità, antispreco, proteine alternative fino a sfatare falsi miti legati all'alimentazione”, ma senza fare la morale e porre una distanza tra chi ascolta, e deve essere sensibilizzato, e chi queste cose già le sa: “Cerchiamo di farlo sdrammatizzando e trattando i vari temi con una punta di ironia: del resto, attrae molto di più un sorriso e una risata, no?”

E al Fragile ci saranno quindi anche loro, con una ricetta che per alcuni è sacra, già presente nel ricettario storico di Pellegrino Artusi, il vitello tonnato. Ma… senza vitello (e senza tonno): “Per Fragile Festival abbiamo deciso di portare un nostro cavallo di battaglia, che ha "aperto" il nostro percorso sui social: il Coso cosato, la nostra versione 100% vegetale del vitello tonnato, per iniziare a scoprire proteine alternative che possono affiancare con gusto le nostre abitudini alimentari di ogni giorno”. Per loro la rivoluzione gastronomica parte anche da qui.