Accade che Vasco Rossi, scorrendo il profilo Instagram di Dagocafonal (by Dagospia), veda una bella foto di Victoria De Angelis in bikini con i colori del Brasile. Accade che Vasco Rossi commenti con uno “SLURP!” (meritato). E accade che alcuni inizino a commentare il commento di Vasco con: “Ormai sei andato”, “A 72 anni slurp sulla foto di una ragazzina?”, “Bollito” e via commentando. Adesso. Ma non siamo forse nell’epoca fluida poliamorosa multigender della quale i Maneskin sono tra i testimonial più celebri e celebrati? Com’è possibile che in questa epoca del multiverso multitutto ci siano ancora bigottoni e bigottone che non accettano il “multiage”? Cadono tutte le barriere, persino linguistiche, eppure ancora la differenza d’età scandalizza, come se la bellezza o il desiderio o il semplice complimento debbano essere inscatolati dentro fasce d’età? Il datato insulto “vecchio porco” (anhe se non espresso in questi esatti termini) si macchia oltre che di “animal shaming” anche di gravissimo “age shaming”
Ecco. In quest’epoca così sensibile perché nessuno parla di “age shaming”? Dopo una certa età bisognerebbe vergognarsi di esistere? Di fare una battuta? Di desiderare? Chinare il capo e sognare soltanto rughe e pelle blusata? Di quale colpa si macchia la persona che non morendo invecchia, perché le si debba negare, come una punizione, anche il semplice sguardo? Non stiamo parlando del potente riccastro che vuole approfittarsi della propria posizione di potere per concupire giovani bisognose, non stiamo parlando di pressioni psicologiche o di posizioni di subalternità o di ricatti impliciti. Non stiamo parlando del modello Weinstein e del #metoo.
Stiamo parlando di Victoria dei Maneskin che suppongo non abbia nessuna soggezione nei confronti di Vasco, di uno “slurp” tra colleghi rocker su una foto “glam”, con tutto ciò che “glam” significa all’interno del rock. Non stiamo parlando neanche del cantante dei Rammstein, Till Lindemann, accusato di orge condite con droghe dello stupro e di ragazze immemori. Qui si tratta di un complimento rock tra adulti. Sì, certamente, di un complimento “multiage”. Ora, a parte che abbiamo appena fatto i funerali di Stato a un “multiage” come Silvio Berlusconi, e fatte le dovute differenze tra Berlusconi e le Olgettine e Vasco Rossi e Victoria. Non sarebbe ora di prendere le parti e di difendere il o la “multiage”? O si può scegliere il “genere” ma non l’età? Ci sono limiti entro i quali smettere di sentirsi un sedicenne?