Abituarsi al percorso solista di un artista che abbiamo visto per anni, o anche mesi, in un gruppo non è sempre facilissimo. Ed è ancora più difficile riuscire a capire che, spesso, si sceglie di intraprendere un percorso “in solitaria” anche per distaccarsi da quello che si è fatto in precedenza. Damiano David con la sua carriera solista, lontana dai Maneskin (che, lo ribadiamo sempre, stanno bene e non si sono sciolti), ha preso la sua direzione, provando a tracciare un percorso inedito (per lui), che potrà piacere o no, che sarà di successo o meno. Ci sono degli esempi, di mondi anche molto distanti tra loro, che raccontano bene quanto serva pazienza, senza scagliarsi subito contro un brano, un album, un nuovo percorso artistico, solo perché molto distante da quello a cui siamo stati abituati. È il caso, ad esempio, di Harry Styles. Se con gli One Direction abbiamo avuto esperienza di quello che è il pop da boy band più mainstream e convenzionale che esista, con brani certamente non indimenticabili, Styles è riuscito a crearsi un percorso solista di tutto rispetto. Tre dischi all’attivo, diversi premi (tra cui un Grammy Award per l’album dell’anno nel 2023 con “Harry’s house”), collaborazioni con la moda (vedi Gucci, per fare un esempio), e si potrebbe andare avanti. Certo, lo scioglimento nel 2016 degli One Direction è stato un duro colpo per i fan, e con la morte di Liam Payne di certo questo “colpo” non è andato a migliorare, ma Harry Styles ha rischiato, prendendosi la responsabilità di distaccarsi da un mondo “conosciuto” per scegliere di prendersi un rischio. Certo, rimanendo sempre nel pop, ma allontanandosi dal “belloccio” che è stato negli One Direction per crescere, maturando una consapevolezza artistica e musicale che oggi lo porta a fare tour mondiali sold out e dischi da milioni di copie vendute.
Questa volta, però, non vogliamo paragonare Harry Styles a Damiano David, ma farvi semplicemente un esempio di come anche il frontman dei Maneskin, oggi solista, abbia scelto di correre un rischio. Che poi ci sia, o meno, la consapevolezza che i brani (e l’album) possano non piacere ed essere criticati, è un altro discorso. Perché sì, le critiche sono arrivate anche per Damiano David. Diversi utenti su X, infatti, lo hanno “accusato” di essersi ispirato un po’ troppo proprio ad Harry Styles e ad “As it was” per il suo ultimo singolo, “Born with a broken heart”. Ma non solo. Perché diversi lo hanno paragonato anche a Taylor Swift, sempre per il suo ultimo singolo. Che il cantante abbia preso ispirazione dalle due popstar non possiamo saperlo. Possiamo dire, però, che non è certamente da ieri che le reference di altri artisti vengono usate nei videoclip, e non solo. Alla fine, la verità è che qualunque cosa fare Damiano David con il suo percorso solista, dovremo trovargli a prescindere un difetto. Non ci va mai bene un caz*o. E tutti quelli che dicono “era meglio con i Maneskin”, probabilmente sono gli stessi che prima criticavano la band. Dobbiamo sempre trovare un difetto. E non aggiungiamo “anche quando non c’è”, perché che è scontato che una canzone possa piacere o non piacere. Quello che non è affatto scontato oggi, e il non provare ad andare oltre a quello che conosciamo. Soprattutto, quello che sembra abbastanza certo è che Damiano David nei suoi panni da cantante solista ci stia bene, tanto da aver già pubblicato due singoli e averne spoilerati tre durante la sua prima esibizione live da solo. Saremo sempre in tempo a dire che questa virata solitaria non ci piace, ma per il momento non è così.