Intimo, introspettivo, con una produzione di grande qualità. È riduttivo raccontare così “Silverlines”, primo brano da solista di Damiano David. Il cantante ha preso la sua strada, in solitaria, e l’attesa era tanta, tantissima. Poteva sbagliare? Assolutamente sì. L’ha fatto? No. Labrinth ha sicuramente messo del suo e si sente. Ma d’altra parte, potevamo aspettarci un lavoro di bassa qualità da uno dei produttori inglesi più forti e preparati? No.
Quindi, al di là delle belle parole, com’è davvero “Silverlines”? Un brano potente, ma allo stesso tempo delicato. Una ballad, che prende il via con quel “Labrinth come in” per poi lasciare spazio alla voce di Damiano David. Le sue doti vocali sono messe in risalto al massimo, senza troppe sovrastrutture. A sostegno anche del fatto che no, non servono produzioni troppo elaborate per la riuscita di un brano. La voce di Damiano David ci accompagna in un viaggio quasi onirico e ci culla, portandoci poi ad una vera e propria esplosione della sua voce nel ritornello. “I feel sorrow no more / The calm after the storm / And peace belongs me”. Non servono giri di parole per raccontare quello che si prova dopo un momento di dolore. Perché dopo la tempesta, arriva sempre la quiete e si trova la propria pace.
Damiano David riesce a raccontare tutto questo perfettamente, svestendo i panni del rocker, un’etichetta che potrebbe essergli stata stretta per molto tempo. Un’etichetta che gli hanno dato, che gli abbiamo dato tutti. Adesso, però, il cantante sembra aver trovato la sua strada e la propria libertà. E per chi pensa che ci siano dietro strategie di marketing e che anche questa sia l’ennesima canzone “di plastica”, non è così. Damiano David con “Silverlines” si è aperto le porte per una carriera solista che potrebbe dargli grandi soddisfazioni. Ma solo il tempo ci dirà se ha preso la strada giusta. Noi, per ora, possiamo dire che sì, la strada intrapresa non è sbagliata. Soprattutto, adesso qualcuno avrà ancora il coraggio di chiamarlo "Damiano dei Maneskin"?