image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Davide Bregola, scrittore in via d’estinzione, ci porta “Nei luoghi ideali per la camporella”

  • di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

17 luglio 2022

Davide Bregola, scrittore in via d’estinzione, ci porta “Nei luoghi ideali per la camporella”
Dove sta andando l’uomo? Da dove è partito? Che se ne fa di una riva di un fiume, di un paesino dove tutti i negozi son chiusi almeno fino alle quattro di pomeriggio? Davide Bregola è un etnografo di un mondo che si sta perdendo e la sua raccolta di racconti “Nei luoghi ideali per la camporella” è una fotografia antimoderna di un luogo che si dimena nella modernità. Bregola ci racconta un mondo fatto di passi, braccia, ruspe, terreno arato, tegole ed erba che cresce spontaneamente lungo i corsi d’acqua. Ci parla di un mondo che vaga lontano dalle scadenze urbane, dalla crescita, dalle masse

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Francesco Permunian, Gianni Celati, Umberto Piersanti e… Davide Bregola. Stilisticamente diversissimi, tutti autori inattuali. Etnografi di un mondo che si sta perdendo o che, meglio, rimane nascosto nella sua immobilità, ai margini dei riflettori che puntano sui grandi centri urbani, le autostrade, gli autogrill, i neon. Davide Bregola lo sa bene, come scrive nella nota alla fine della raccolta di racconti Nei luoghi ideali per la camporella (Avagliano, 2022): «L’obsolescenza, i temi poco frequentati alimentano in me la voglia di fare un racconto».

La copertina di "Nei luoghi ideali per la camporella"

La scrittura di Bregola è colta ma non lontana dai contenuti che ha scelto di trattare; il linguaggio si muove per analogie, similitudini e metafore: «Se chiudiamo gli occhi possiamo sentire sterminate moltitudini di pioppeti dalla scorza bianca e liscia come la pelle dei bambini» o «Ha la maestà di un felino, quest’acqua corrente e, come i felini, è capace di invadere e distruggere. Sa essere clemente e omicida».

La descrizione dei personaggi, le ferramenta, il fiume, l’assolata monotonia delle giornate nelle piazzette, i colori predominanti (verde, grigio, marrone, nel mio immaginario), fanno di questi racconti una fotografia antimoderna di un luogo che si dimena nella modernità. Bregola riesce nella difficile operazione di non staccarsi da quei territori, neanche stilisticamente. In questo ricorda proprio Piersanti, con i suoi Olimpo (Avagliano, 2006) e L’uomo delle Cesane (Camunia, 1994), testi dotati di una scrittura consona, strappata alla terra stessa che racconta. Negli scritti di Bregola, allo stesso modo, il luogo si parla addosso.

Certo, la memoria gioca un ruolo importante, ma del tutto funzionale al paesaggio esistenziale che questo ritaglio di terra (intorno al Po) fa emergere. Dove sta andando l’uomo? Da dove è partito? Che se ne fa di una riva di un fiume, di un paesino dove tutti i negozi son chiusi almeno fino alle quattro di pomeriggio? C’è Damiano, per esempio, che ruba un libro del padre, un barbiere, sulle malattie dermatologiche. Damiano lo mostra agli amici e viene beccato dalla madre, prova a schivare gli schiaffi. Bregola tratteggia l’infanzia tra entusiasmo della scoperta, condivisione e punizione; sempre con nettezza. La triade fondamentale di chi ha passato i primi anni della sua vita senza cellulari (una fortuna che ho avuto anch’io; anzi, forse proprio la mia generazione ha chiuso questo periodo). Quando si cresce, poi, si beve, si cammina lungo l’argine, la «linea Maginot»: «di solito l’argine serve per allungare le strade. D’accordo le statali o le comunali, ma se vuoi prendertela comoda, seguendo il corso dell’acqua, l’argine fa al caso tuo. Questo modo di vagare si chiama flânerie». Passeggiare senza meta, sono i piedi, non la testa, che decidono.

Davide Bregola
Davide Bregola

Bregola ci racconta un mondo fatto di passi, braccia, ruspe, terreno arato, tegole ed erba che cresce spontaneamente lungo i corsi d’acqua. Ci parla di un mondo che vaga, proprio come i suoi personaggi, e forse anche lui; lontano dalle scadenze urbane, dalla crescita, dalle masse. «Io passavo giornate intere a guardare nei fossi perché nei fossi c’era tanta di quella roba da stare lì all’infinito». Con Nei luoghi adatti per la camporella, Davide Bregola – senza cadute stilistiche e senza particolari voli – scrive del fosso d’Italia con trasparenza e onestà; narra di ciò che spesso non si dice e sta lì, a crescere, a fiorire, a morire.

More

Il buio del declino. Muhammad Ali: il racconto degli ultimi anni di una Leggenda

di Redazione MOW Redazione MOW

The GOAT

Il buio del declino. Muhammad Ali: il racconto degli ultimi anni di una Leggenda

Marilyn Monroe a 60 anni dalla scomparsa è più viva che mai. E quell'incrocio di date con la regina Elisabetta...

di Stefano Zecchi Stefano Zecchi

Tra bellezza e potere

Marilyn Monroe a 60 anni dalla scomparsa è più viva che mai. E quell'incrocio di date con la regina Elisabetta...

I libri, le stelle, la scelta di Laura per suo figlio

di Moreno Pisto Moreno Pisto

Pisto is free

I libri, le stelle, la scelta di Laura per suo figlio

Tag

  • Libri
  • recensione
  • scrittore

Top Stories

  • Le Scelte stupide di Fedez e Clara (altro che flirt), Damiano David torna Maneskin e Emis Killa e Lazza… Abbiamo ascoltato (e recensito) il meglio dei singoli del venerdì

    di Benedetta Minoliti

    Le Scelte stupide di Fedez e Clara (altro che flirt), Damiano David torna Maneskin e Emis Killa e Lazza… Abbiamo ascoltato (e recensito) il meglio dei singoli del venerdì
  • Daria Bignardi distrugge Valérie Perrin e Joel Dicker: “Come la torta al cioccolato del supermercato, golosa ma non ti nutre e magari è tossica…” Cambiare l’acqua ai fiori? “Ho perso sei ore a leggerlo e…”

    di Riccardo Canaletti

    Daria Bignardi distrugge Valérie Perrin e Joel Dicker: “Come la torta al cioccolato del supermercato, golosa ma non ti nutre e magari è tossica…” Cambiare l’acqua ai fiori? “Ho perso sei ore a leggerlo e…”
  • LE PAGELLE del Concertone del primo maggio: Gabry Ponte imperatore assoluto (10 e lode), Lauro vampiro di Twilight (4)

    di Grazia Sambruna

    LE PAGELLE del Concertone del primo maggio: Gabry Ponte imperatore assoluto (10 e lode), Lauro vampiro di Twilight (4)
  • Abbiamo visto The Four Seasons con Steve Carell su Netflix, ma com’è? Una serie per adulti (ma non nel senso che credete)

    di Ilaria Ferretti

    Abbiamo visto The Four Seasons con Steve Carell su Netflix, ma com’è? Una serie per adulti (ma non nel senso che credete)
  • Abbiamo visto “Havoc” su Netflix con Tom Hardy: ma com’è? Oltre alle scene d’azione, rimane la città di cartone (digitale) e i finti inseguimenti in auto. E con l’IA che arriva ci dovremo abituare…

    di Domenico Agrizzi

    Abbiamo visto “Havoc” su Netflix con Tom Hardy: ma com’è? Oltre alle scene d’azione, rimane la città di cartone (digitale) e i finti inseguimenti in auto. E con l’IA che arriva ci dovremo abituare…
  • Concertone del Primo maggio addio? Da festa dei lavoratori a playlist Spotify: mancano solo scazzi e amorazzi nei camerini e il televoto finale. A quando la direzione artistica di Maria De Filippi?

    di Gianmarco Aimi

    Concertone del Primo maggio addio? Da festa dei lavoratori a playlist Spotify: mancano solo scazzi e amorazzi nei camerini e il televoto finale. A quando la direzione artistica di Maria De Filippi?

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Un Martini per il Duce! E uno per la donna che racconta la quotidianità degli italiani di 100 anni fa

di Niccolò Fantini

Un Martini per il Duce! E uno per la donna che racconta la quotidianità degli italiani di 100 anni fa
Next Next

Un Martini per il Duce! E uno per la donna che racconta la quotidianità...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy