Negramaro Elisa e Jovanotti insieme nella stessa traccia. Mi inchino. Il singolo degli Avengers, la loro prima collaborazione a tre, spammata in tutti i luoghi e in tutti i laghi come la hit più attesa dell'anno è nient'altro che una delusione epocale. O per meglio dire, un'occasione mancata, specie se paragonata ai precedenti duetti tra di loro. Diamanti. Eccola, una canzoncina banale, senza capo né coda, dal mood adolescenziale (Moccia reclama), con costruzione armonica incomprensibile e parolacce infilate a caso (uau), per sentirsi al pari dei novelli rappers e trappers. Siamo tutti giovani dentro, si sa. “Luna di giorno, madre del tempo, stella di mare...”. Manca sapore di sale, andiamo a comandare... Ma il testo l'ha scritto ChatGPT? “E non ho un cazzo da dirti...”. Come non biasimarli. Peccato. In tre per partorire una robetta. Cantata da artisti pregevoli, per carità, ma sempre robetta rimane.
Insomma, è solo questione d’immagine, a cominciare dalla cover caravaggesca (notevole eh). Altroché, quei signori, in individuale, hanno fatto molto meglio di così. Tanto che l'apparato uditivo (violentato) si domanda: ma era necessario? A cosa servono queste coalizioni forzate? “È la storia di un’amicizia che diventa musica”, rilancia Lorenzo. Applausi, ma per i 20 anni di carriera della band (motivo della cantata), non era meglio regalare una pianta? Magari di plastica, perché se manchi di pollice verde è un altro disastro. Comunque funzionerà, la frase ripetuta più volte (il ritornello, in pratica) rimane in testa, e questo conta, fare cassa. Certo, se il motivetto a tre, uscito non a caso venerdì 17 (la disgrazia) è la premessa ai tormentoni estivi, meglio rifilarsi subito un calcio nelle palle e anestetizzarsi fino al prossimo Natale. Ma c'è una bella notizia, ricordate? È saltato l'accordo tra Meta e Siae. Fiù, niente post e reels e stories con questa lagna, daje!