Premessa importante: io non c'ero. Ma dubito che i presenti al primo concerto di Elodie a San Siro abbiano passato il tempo a contare i posti vuoti del Meazza. Stando a giudicare da reel e foto social, comunque, lo show deve essere stato una grande festa, pure venuta benissimo a livello di spettacolo. Verrebbe da aggiungere specie per chi è riuscito ad assistervi pagando il biglietto 10 euro, oppure gratis (su invito, come la pletora sterminata dei soliti influencer sforna storie troppo 'cool' della preziosa durata di 24 ore). Ora, che di gente che ne fosse e che si siano divertiti tutti è indubbio, allo stesso tempo, vale comunque la pena di riportare, senza voler rovinare l'entusiasmo di nessuno al mondo, le cose per come siano andate davvero e non solo nella percezione dei fan in adorazione per cui la nostra Elodea è dogma, religione, non si discute a costo della vita. L'artista per ora non ha dichiarato il sold out per la tappa meneghina (e ha fatto bene, non lo c'è stato), ma sui social è come se il tutto esaurito avesse avuto luogo comunque (rileggi alla voce: religione). Dunque siamo qui per rimettere un po' i conti in ordine, senza micragnosità di sorta che non siamo ragionieri, ma solo per amor di cronaca - quella cosa che fanno i giornalisti. Possibilmente, non genuflessi alla sexy e scenografica croce di 'Elo' né di nessun altro.
Un'altra cosa importante, fondamentale: sui social è tutto polarizzato come al 'Grande Fratello' tutto amplificato. E ciò non è bene: affermare che Elodie non abbia fatto sold out a San Siro significa riportare un mero dato fattuale (di cui lei stessa è a conoscenza, altrimenti lo avrebbe annunciato via Instagram, TikTok, Ansa, Grok e così via). Ma non equivale a dire che al concerto della nostra non sia andato nessuno o che sia stato un flop madornale, anzi. Lo ribadiamo: c'è stata tanta gente, si è divertita e siamo felici per ognuno di loro, nonché per l'artista stessa che si è tolta una soddisfazione immensa, a livello professionale. Buon per tutti.
Poi, ci sono le annotazioni a margine: resta il mistero del secondo/terzo anello che risulta, da reel e foto social, un gran bel consesso di posti vuoti. Anche il prato non era pieno all'inverosimile. Diremmo, piuttosto, pienotto: c'era spazio libero e bene per chi stava lì e ha potuto perfino respirare. Inoltre, sussiste un'altra questione: quella storia dei biglietti (s)venduti a 10 euro a pochi giorni dall'evento... Sarà vera? Per capirlo una volta per tutte, proviamo a verificare come stia messa la situazione per il prossimo show di Elodea al Maradona di Napoli...
Ecco, come pare sia accaduto pure per la data meneghina, i biglietti ribassati risultano, per quanto a scomparsa, perfino sul sito di TicketOne, senza magici 'link' da seguire per entrarne in possesso. E no, non sono solo 'per i giornalisti', come leggenda social narra. Leggenda che, per quanto sia riuscita a diffondersi online, non può che essere più distante dalla realtà: chi scrive di mestiere non paga mai quando va a un concerto perché è lì per lavorare (coprendo l'evento con recensioni e articoli su carta stampata o in digitale, la notte stessa oppure l'indomani). Dai su, per cortesia.
Si racconta anche, sempre per la data di Milano, che ci sia stata la solita infinita pletora di inviti aggratis nei regali riguardi di influencer e stelline del web, tutti con rigoroso + 1, come è d'abitudine. Quindi la vera domanda resta: quanti cristiani avranno realmente pagato il biglietto, fosse anche a 10 euro, per godersi lo show? Nessuno lo potrà mai sapere con certezza. Come è anche vero che stiamo 'scoprendo' che l'acqua sia bagnata perché...
Perché gli inviti a moltitudine di gente influente (che va gratis ma 'riempie') e la tendenza dei biglietti svenduti a 10 euro alla vigilia dell'evento non è certo un'esclusiva di Elodie: sarebbe capitato pure a Luché per il suo fresco concerto al Maradona di Napoli, a Marracash, a Gazzelle, insomma a chiunque provi a riempire uno stadio, nonostante il maggiore o minore numero di anni di carriera alle spalle. La gente che si incarognisce sui social per 'difendere' il (mancato) sold out di Elodie a San Siro e quello imminente in terra partenopea sta, come vale per ogni polemica social, perdendo del gran buon tempo.
'Sold out' non è unico sinonimo di successo, sinonimo di successo è fare uno show all'altezza della location in cui ci si esibisce. E, a giudicare dalle immagini che possiamo vedere dal palco, Elodie lo ha fatto eccome, per la gioia di tutti i suoi (tanti) fan presenti. Al massimo il problema, indipendente dall'artista, è come sempre la bolla dell'industria musicale che 'costringe' chi sta nella propria scuderia al superlativo assoluto, come se altrimenti non fosse nessuno. Abbiamo visto, e ci si è stretto il cuore, Dua Lipa nella peggior location milanese possibile ovverosia all'Ippodromo La Maura di Milano qualche giorno fa: uno sterminato carnaio di gente che dello spettacolo si è ritrovata a godere (e vedere) davvero pochino data la moltitudine di persone presenti, tipo il branco di gnu che ha stecchito Mufasa ne 'Il Re Leone'. Ciò per dare priorità agli artisti nostrani, non importa quanto 'svenduti'.
È tale logica malsana del sold out a tutti i costi e soprattutto dello stadio a tutti i costi che andrebbe e va combattuta, che deve cambiare in generale. Non l'artista, qualunque artista da Blanco in su, in particolare. Il 'doping' non fa bene a nessuno sport, figuriamoci alla musica. Qui il cuore della stortura contro cui stiamo scrivendo. Amateci o odiateci, quest'è.