Cinque ore e mezza di combattutissima finale del Roland Garros, poi la cronista annuncia The Game: e invece inizia The Cage. Parte così il nuovo game show di Amadeus su Nove: mezz'ora dopo rispetto all'orario previsto, un traino che nemmeno nei migliori sogni e un lancio cannato. Benedetto dall'incontro leggendario tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, Discovery non ci ha pensato due volte: bando alla premiazione di Alcaraz, dentro subito Amadeus e Giulia Salemi. Prima che i delusi per la sconfitta di Sinner cambiassero canale. Di rimanere su Nove, in effetti, ne valeva la pena. Perché il nuovo gioco dell'access prime time è colorato, veloce, adrenalinico.
Questo il meccanismo: in ogni puntata si affrontano due squadre, composte ciascuna da due concorrenti. I due si alternano nei ruoli di “mente” e “braccio”: uno risponde alle domande poste di Amadeus, mentre l'altro entra in uno spazio denominato la Gabbia per prendere quanti più oggetti possibili. Ad attenderlo all'ingresso, una spigliata Giulia Salemi. Ad ogni risposta corretta data, corrisponde un certo numero di secondi, perciò più sono le risposte corrette, più tempo a disposizione avrà chi è nella Gabbia. Per aumentare la difficoltà, il “braccio” all'interno della Gabbia non ha idea del tempo rimanente. Nella Gabbia ci sono oggetti di ogni genere e sorta, per un valore totale di 100mila euro: il senso è arraffare il più possibile, arraffare tutto prima che le porte si chiudano.
La parte quiz non è particolarmente complessa, ma prepara il ritmo per quella successiva. Cioè l'ingresso nella Gabbia, dove mano lesta, sangue freddo e gambe scattanti fanno la differenza: il momento più concitato, quello in cui parte il tifo in studio e a casa. Per non stonare con l'atmosfera pop dello show, Amadeus s'è tolto la giacca, si è messo comodo e ha già lanciato il tormentone del programma: “Prendi e scappa”.

Ma prendere cosa, esattamente? Oggetti di qualsiasi forma e forgia. Venghino signori e signore, venghino: violino, estrattore, piastra per capelli, carriola, macchina per lo zucchero filato, navigatore, trolley, bollitore elettrico, scarpe antigravità. Mano a mano che si va avanti, vengono introdotte delle sfide che permettono di conquistare premi di valore più elevato, come un vestito da sposa, viaggi e un'auto. The Cage è un gioco scanzonato e cinico: uno sta già lì che pensa che gli oggetti conquistati se li porterà a casa e, male che vada, se li potrà rivendere su Vinted, Ebay o un qualche marketplace, e invece no. Gli oggetti vengono stimati in euro, così da comparare i bottini delle due squadre: chi ha saccheggiato di più, accede alla sfida decisiva, quella contro la Gabbia stessa.
A quel punto i due concorrenti della squadra vincitrice hanno 90 secondi totali per entrare a turno nella Gabbia, affrontare le sfide proposte, e portare fuori un valore di 50mila euro. Se non ci riescono, perdono tutto: rimane la Golden Box con il premio consolazione, ammesso abbiano scelto di portarla fuori dalla Gabbia. Nella prima puntata, nella scatola c'era un bracciale in coralli. Per Amedeo Sebastiani The Cage è la prova del Nove, in tutti i sensi: riuscirà il nostro eroe a non dover tornare da Maria De Filippi? Riuscirà finalmente a creare il “suo” programma distintivo sul canale Discovery? Intanto, con la prima puntata di The Cage, ha evitato la bestia nera di ogni show televisivo: la noia.
Sì, il meccanismo alla lunga rischia di essere ripetitivo, ma diciamoci la verità; non lo sono forse anche i tanto lodati pacchi di Affari Tuoi? Se si riesce a fare narrazione in un programma dove gente “spacchetta” basandosi solo sulla fortuna, figuriamoci se non si può fare in un programma dove il gioco ha persino un senso. Figuriamoci in un programma con il ritmo che ha The Cage.
