“Ma che film è questo? Per esempio, conosci Security? No? Eppure l’hai pagato anche tu”. È iniziata così l’ultima puntata di Fuori dal coro, il programma di Rete 4 condotto da Mario Giordano. Al centro della puntata i contributi pubblici al cinema italiano, tema tornato caldo in queste settimane con un acceso dibattito tra attori, registi, addetti ai lavori e Governo. Giordano ha aperto la trasmissione parlando proprio di Security, film del 2021 che avrebbe ricevuto oltre due milioni e trecentomila euro di fondi pubblici. “L’hai pagato anche tu. Soldi di tutti i contribuenti. Uno pensa: avremo finanziato un capolavoro…”, ha ironizzato. Ma è davvero così? “Ci sarà la coda al botteghino per questo film”, aggiunge sarcastico. In realtà, Security non avrebbe incassato nemmeno un euro. “Abbiamo dato oltre due milioni dalle nostre tasche, e il film ha incassato zero. E allora ci chiediamo: ma che film è questo?”

Secondo il conduttore, mentre attori e registi si lamentano per i pochi fondi destinati al settore, ci sono cifre enormi che finiscono nelle mani di nomi altisonanti. “Perché dobbiamo finanziare con i soldi dei contribuenti le grandi star di Hollywood" come ad esempio Angelina Jolie, ricordando che l’attrice avrebbe ricevuto otto milioni di euro di fondi italiani. E Roman Polanski? Anche in quel caso, secondo quanto mostrato nel programma, si parlerebbe di sei milioni. Ma non ci sono solo le star internazionali. Anche nomi noti del cinema italiano avrebbero ricevuto finanziamenti pubblici molto generosi. Nanni Moretti, ad esempio, avrebbe incassato oltre sette milioni di euro per i suoi film. Pierfrancesco Favino (“un fenomeno”, lo definisce Giordano) ne avrebbe presi più di cinquanta milioni. L’elenco continua: tra i citati ci sono anche Luca e Paolo, che avrebbero ricevuto 709.000 euro a fronte di un incasso al botteghino di poco più di 21.000. E poi Ginevra Elkann, la “nipotina dell’avvocato”, che avrebbe ottenuto oltre un milione di euro, con un incasso complessivo di 12.000 euro. “Significa che l’hanno visto circa 1.200 persone, come gli abitanti di Abetone Cutigliano”, ha commentato Giordano. “Il film si intitola Magari. E io dico: magari potevamo non dare i soldi alla nipotina dell’avvocato Agnelli per fare il film”. Mario Giordano si è poi concentrato su quei lungometraggi che hanno floppato al botteghino, come La svolta, che avrebbeto ricevuto più di ottocentomila euro di contribuiti, ma al botteghino ha incassato solo 9 euro. "L'ha visto una persona. L'unica svolta sarebbe quella di smettere di dare via tutti questi soldi in questo modo, che non aiuta i capolavori, anzi aiutare a fare film che non vede nessuno. La svolta sarebbe quella di fare in modo che attori e registi imparino a stare a galla da soli".
