Oggi è il giorno del dolore, ma domani sarà già il tempo di storicizzare un artista che ha scolpito il suo nome nell’albo degli immortali della musica d’autore italiana. Per farlo, però, manca ancora un tassello. È ormai risaputo che l’album “Torneremo ancora” in verità non conteneva l’ultimo inedito di Franco Battiato. Un brano registrato come “provino” dal maestro – benché sublime nel raccontare la fase finale della sua esistenza terrena – che non è ancora stato dato alle stampe. Mi riferisco a quello realizzato con Roberto Ferri, con il quale collaborò fra il 2000 e il 2010, che si intitola “Io non sono più io”.
Quando riportai il racconto di Ferri, il clamore delle sue dichiarazioni sullo stato di salute di Battiato coprì tutto il resto, ma ora è forse venuto il momento di chiedere che quella canzone veda finalmente la luce. D’altronde, che non sia una bufala basta affidarsi all’Archivio Opere Musicali della SIAE dove è registrato proprio con quel titolo e con autori Franco Battiato (per la musica) e Roberto Ferri (per il testo). Lo stesso cantautore, in una mail, precisò al collega. «È un provinaccio, e manca un buon finale», a testimonianza che sul brano si concentrò la sua attenzione. Ora, oltre a Ferri che è coautore, dipenderà dalla famiglia di Battiato se, quando e come pubblicarlo.
Chi scrive ha avuto il piacere di ascoltarlo e, al di là che si tratti di una “prova”, il testo cantato dalla magnetica voce di Battiato mette i brividi. La musica, una sorta di carillon avvolgente, ci conduce con disincanto nell’abisso di un testo che sembra una vera e propria seduta psicanalitica. Non volendo spoilerare troppo, sentirlo cantare il ritornello: “Io, non sono più io” seguito da “e mi ritrovo a fissare il muro (…) Ho bisogno di sognare quello che non riesco a fare ed il mio sentirmi male mi fa credere anche in Dio” non può che rimandare al sopraggiungere di un malessere che, benché non sappiamo ancora di preciso quale sia stato, lo costringerà a ritirarsi dalle scene. E prosegue così, andando a memoria: «Oggi il cielo non si fa guardare, un giorno nasce un giorno muore (…) non ho mai avuto paura di te, ma solo di me. Non odiarmi basto io (…) non ho più senso del limite, ho bisogno di infinito…».
In mattinata, alla notizia della scomparsa del cantautore, ho così contattato Roberto Ferri per sapere se si sia mosso qualcosa rispetto all’ultimo capolavoro inedito realizzato con Battiato e per ricordare come nacque la collaborazione su un pezzo che, dopo la sua morte, risulta quanto mai di valore.
«Io gli inviai alcuni testi e lui scelse “Io non sono più io» ha premesso Ferri, che poi mi ha spiegato come il testo, scritto da lui, inizialmente non si riferisse alla malattia: «Non raccontava del suo disturbo che già dava accenni, però credo che non sia stato un caso che lo avesse scelto in quanto esprime un disagio che lui avvertiva, quindi è probabile che lo scelse per quello». E ancora ha ricordato le fasi di elaborazione: «Lui personalmente realizzò il provino a casa sua definendolo un “provinaccio”, ma che lui però cantò bene». E poi siamo arrivati all’oggi, cioè alla speranza che presto possa essere ascoltato da tutti: «Decideranno la sua famiglia e il suo impresario se verrà pubblicato, io personalmente non avrei problemi, ma vivo di altro, pubblico libri, sto bene economicamente. Certo è che – ha concluso - storicamente questo è l'ultimissimo brano di Franco che esprime il suo disagio e quindi dovrebbe prima o poi vedere la luce soprattutto per il suo pubblico».