È morto questa mattina nella sua residenza di Milo Franco Battiato. Lo rende noto la famiglia. I funerali avverranno in forma privata.
Il cantautore era nato a Jonia il 23 marzo del 1945.
Ha spaziato tra una grande quantità di generi, dalla musica pop a quella colta, toccando momenti di avanguardia e raggiungendo una grande popolarità.
Per Franco Battiato sono passati oltre 50 anni dalle sue prime esperienze musicali a Milano, dal suo primo contratto discografico ottenuto grazie al suo grande amico Giorgio Gaber che tra l'altro, insieme a Caterina Caselli, (i due conducevano il programma "Diamoci del tu") ha ospitato, nel 1967, la sua prima apparizione televisiva. Lungo questi decenni Franco Battiato ha costruito un percorso davvero unico nel panorama italiano. Un ironico libero pensatore che ha praticato l'arte della provocazione e che ha avuto pure una breve esperienza (non retribuita) come assessore alla Regione Sicilia con la giunta Crocetta, durata da novembre 2013 a marzo 2014 e finita in modo a dir poco burrascoso.
"Ci la lasciato un Maestro. Uno dei più grandi della canzone d'autore italiana. Unico, inimitabile sempre alla ricerca di espressioni artistiche nuove. Lascia una eredità perenne": così il ministro della Cultura, Dario Franceschini, rende omaggio a Franco Battiato.
"Io avrò cura di te". Per me la più bella con le parole più semplici e più potenti. Grazie di tutte le emozioni che ci hai dato. #Battiato #FrancoBattiato". Con una citazione del brano La cura, anche il segretario del Pd Enrico Letta ha reso omaggio su Twitter all'artista.
"Sul ponte sventola bandiera bianca". Così citando una delle più famose canzoni il commissario europeo Paolo Gentiloni ricorda su twitter Battiato.
"Il mio sincero, profondo dispiacere per la scomparsa di Franco Battiato. Maestro. Poeta. Signore della musica e delle parole. Ci mancherà", scrive sempre su Twitter il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli.
Anche Morgan si è unito ai vari ricordi, lui che è stato un allievo di Battiato: “Santo cielo, non avrei mai voluto arrivasse questo momento. Mi fa tanto male pensare alla sua bontà alla sua ironia la sua intelligenza. Battiato era uno degli ultimi veri uomini di cultura in questa Italia mediocre e spenta. Finché è stato al mondo potevo dire che c’era qualcuno che mi capiva. Adesso sia io che la maggior parte del mondo che mi circonda siamo alla deriva, abbiamo quasi esclusivamente cattivi esempi di egoismo utilitarismo e ignoranza. Ecco, Battiato era il contrario esatto: un leader sensibile, generoso e colto. Mi ha sempre chiamato Morganetto. Pace all’anima sua. Sono triste, incazzato, affranto, malinconico, piangente, nostalgico e desolato, ho il, cuore spezzato e sono disperso, disperato”.