"Diventate sempre di più, non abbandonatemi!". Così Gerardina Trovato, cantautrice anni Novanta, sbarca su TikTok lanciando un accorato appello a chi volesse seguirla. Provata da anni difficilissimi sia a livello di salute mentale che economico, il reel con cui si ripresenta al pubblico è diventato subito virale, portando testate e social a tornare a parlare di lei, assai. C'è chi la vorrebbe al Grande Fratello, chi a Sanremo, si fanno nomi di 'colleghi' nelle alte sfere della musca che già starebbero provando a darle una mano per questo come back discografico. "Ho avuto una nevrosi ossessivo depressiva, ho perso chili e capelli e ho riportato danni fisici, compresa una citolisi epatica", spiega Trovato nel video che tutti ora stanno ri-condividendo surfando l'onda lunga dell'hype. Forse, però, dovremmo fermarci un attimo. E fermarci un attimo già qui. Il pietismo può davvero rilanciare una carriera? È sano che accada? E per chi? Tocca pensarci. Tocca pensarci bene perché non è la prima volta che la cantautrice tenta di ricongiursi all'affetto dei fan, dei media. Con risultati sconfortanti. Non per sue responsabilità, chiaro. Negli anni ha rilasciato alcune interviste rivelando dettagli personali sconcertanti: l'odio per la madre che le impediva di gestire i soldi che aveva guadagnato, l'indigenza vissuta fino al punto di ritrovarsi in coda alla Caritas. Cosa è successo, poi? La tv, in primis Barbara d'Urso, le ha riaperto le porte sull'onda di quelle dichiarazioni "choc" per rimestare nel torbido, parassitare le sofferenze di questa donna e infine (ri)darle il benservito come se non fosse mai successa, facendola piombare di nuovo nel buio delle proprie difficoltà. Come mai oggi dovrebbe andare diversamente?
Quelli che ben twittano, sostengono che almeno una casa discografica "dovrebbe" mettere a punto un progetto per Gerardina Trovato, in modo da farla tornare alla musica. Se è vero che, per esempio, Loredana Bertè è splendidamente riuscita a incarnare questo miracolo, è parimenti pacifico che si tratti di una bella eccezione. Comunque a suo tempo sfruttata mediaticamente oltre ogni limite della decenza umana. In tv, da Maurizio Costanzo a scendere, chiunque le dava spazio per farsi raccontare storie deragliate, aneddoti confusi, tutti disperanti. Una via crucis che è stata quintessenza della tv del dolore, respingente solo al pensiero. Eppure, faceva ascolti. Perché siamo morbosi, siamo noi oggi come ieri quei "gechi e vampiri" di cui Gerardina Trovato cantanva negli anni Novanta. Vogliamo sentirci buoni, migliori, compassionevoli, dalla parte giusta. Con i mezzi che abbiamo in mano ora, per esempio lo stesso TikTok, possiamo in effetti generare un hype "positivo", indirizzare chi può verso chi decidiamo di voler sentire. Però.
Però questa resta una responsabilità mica da ridere. Gerardina Trovato ha partecipato, nel 2005, al reality 'Music Farm'. Durò due settimane, raccontandone peste e corna fin dal momento dell'uscita. 2020, la cantautrice trova asilo nel salottino tv di 'Live - Non è la d'Urso'. E lì ne racconta di ogni: è stata sfrattata, la madre la odia e le mette i bastoni tra le ruote, non può amministrare le proprie finanze, è sola come un cane, disperata. Cosa è successo dopo i titoloni e la grande empatia social che si creò quel dì? È successo che ce ne siamo, semplicemente, dimenticati. Di nuovo sfruttata per le proprie disgrazie, Gerardina Trovato è tornata nel dimenticatoio. Le avrà fatto bene? Osiamo dubitarne.
"Realizzerò il mio sogno con la vostra forza", dice Trovato su TikTok, rivolgendosi ai "fan". Tutti si mobilitano, vogliono aiutarla. O almeno così scrivono sui social. C'è chi la pretende al 'Grande Fratello', appunto, e qui rasentiamo la follia: quel reality, baraccone finché volete, è un posto dove i concorrenti non sanno mai che ora sia, si ritrovano a condividere spazi con perfetti sconosciuti, la diretta, la pressione sulla collottola. Perché là dentro finiscono a litigare e strapparsi le extension per un pacco di biscotti? Perché sono molto spesso zarri veri e quello fanno nella vita. Però, con buona pace del cachet, si tratta di una situazione estremamente stressante. In cui qualche genio, oggi, vorrebbe mettere una donna di 57 anni reduce da decenni di disagio mentale. Che splendida idea.
I più "buoni" sono quelli che auspicano di rivederla il prima possibile sotto contratto presso una etichetta, per tornare a fare la sua musica. Un bel pensiero, ma buongiorno: le case discografiche oggi non investono nemmeno sui rampanti ventenni di Amici, il talent più seguito della nostra tv. Li vampirizzano finché ce n'è e poi addio, comincia la nuova edizione, il target teen troverà di certo altri idoli da venerare (e di cui streammare gli inediti) per un tot. In questo contesto cannibale, pietismo a parte, dove e come si potrebbe mai collocare Gerardina Trovato?
Tutto l'hype che si sta generando ora nei suoi confronti viene quasi certamente dalle migliori intenzioni, ma cui prodest? A quanto racconta la stessa cantautrice, Amadeus nel 2020 le aveva chiesto dei brani per Sanremo. Lei gliene mandò 24, tra cui uno considerato interessante. Andò a finire, però, che 'Ama' si tirò indietro, non certo per cattiveria, ma perché Trovato ebbe un potente collasso nervoso già in quella fase.
Non tutti devono essere famosi per forza, come non è da chiunque reggere le pressioni di un mestiere che da fuori può sembrare dorato, privo di fatica, messo in piedi per intrattenere e cosa ci vorrà mai? Ci vuole tanto, invece, tantissimo. In primis, una stabilità mentale di livello agonistico. E non è nemmeno detto che basti. Se proprio volete augurare qualcosa di buono a Gerardina Trovato, fate in modo di indirizzare al meglio le vostre preghiere acchiappalike sui social. Questa donna è già stata cannibalizzata e risputata fuori da infiniti tritacarne mediatici e ne è uscita coi nervi a pezzi. Forse, come già vi era entrata. Se non peggio. Siete così certi che oggi i gechi e i vampiri non siano più in giro? Un'artista dovrebbe (voler) essere ascoltata e apprezzata per ciò che ha da dire in musica, non perché, perdonate la brutalità, ci fa pena e ne ha passate tante, poverina. Chi le sta intorno, a livello professionale, questo lo sa benissimo. Lei, forse, ancora no, non se ne rende conto. Gechi, vampiri e avvoltoi. In ogni caso, brutte razze. Come, consapevolmente o meno, tutti i finti buoni.