“Sì, d'accordo l'incontro, un'emozione che ti scoppia dentro. L'invito a cena dove c'è atmosfera. La barba fatta con maggiore cura…” cantava il compianto Franco Califano e il suo brano più famoso, anche nel ritornello, sembra indicarci quello che sarà il prossimo conduttore e direttore artistico del Festival. Perché noi di MOW a certe foto del passato aggiungiamo anche un bel po’ di indiscrezioni e soffiate di addetti ai lavori, dirigenti, manager e discografici che bazzicano dentro o ruotano intorno all'Ariston e Casa Sanremo e siamo in grado di rivelarvi che, ad oggi, a sostituire Amadeus nel 2025 è in pole position Gerry Scotti. Tutto il resto? È noia, appunto. Anche perché guidare il più grande evento televisivo, musicale e in generale di intrattenimento del nostro Paese non è propriamente una passeggiata, in particolare dopo le cinque edizioni con record di ascolti stracciati uno dopo l’altro e i ricavi stimati per la Rai in continuo aumento: 37-38 milioni nel 2020, 40 nel 2021, 42 nel 2022, 50 nel 2023 e con la previsione di 56 nel 2024. Per questo nelle alte sfere della tv pubblica, così come in quelle del governo guidato da Giorgia Meloni, da tempo ci si interroga su come non dissipare tutto questo patrimonio di numeri positivi, oltre alla ritrovata empatia del pubblico verso le canzoni in gara, testimoniata persino dalle recensioni positive del nostro critico musicale, di solito cattivissimo, Michele Monina.
Ma se ci fate caso, nel citare Califano, abbiamo parlato di un incontro, un’emozione, un invito a cena e una certa atmosfera. È tutto quello che sarebbe avvenuto durante il dialogo a due tra Amadeus e Gerry Scotti dello scorso settembre, testimoniato da varie foto che l’attuale conduttore e direttore artistico di Sanremo pubblicò sui social mentre era a colazione con quello che in molti indicano oggi come il suo successore all’Ariston. Diverse testate parlarono di una possibile partecipazione o di una ospitata già al Festival 2024, ma i ben informati ci dicono che in realtà si confrontarono sulla possibile staffetta in vista del prossimo Sanremo. Sarà vero? Da quegli scatti insieme non è passata intervista nella quale Scotti non abbia citato o sia stato costretto a rispondere a domande sul Festival, ma con grande esperienza è sempre riuscito a a prenderne le distanze: “Era una stupidata tra due stupidi, abbiamo fatto più casino di quello che dovevamo fare, ma era solo un gioco” disse dopo le foto pubblicate insieme ad Amadeus. E anche da Gianluca Gazzoli al podcast Bsmt rivelò soltanto di essere già stato invitato due volte in passato: “Una volta avevo il Covid, un’altra ero in Polonia per Chi vuol essere milionario? e non ho potuto”. E aveva provato a spegnere ogni entusiasmo: “Se ci vado, ci vado da spettatore. Sanremo non è nel mio cassettino dei sogni”. Eppure nei corridoi dell’Ariston e tra i buffet di Casa Sanremo, così come nei whatsapp di chi conosce bene le dinamiche del Festival, il suo nome continua a essere il più accreditato.
Non è certo un caso che si voglia puntare su di lui, visto il curriculum che inizia proprio con la musica, il profilo nazionalpopolare e una nuova vita social (per caso) che ultimamente ha saputo sfruttare (ha trionfato ai Meme Awards 2023). Gerry Scotti, infatti, ha iniziato come presentatore radiofonico negli anni ‘70, tra Radio Hinterland Milano2 e Radio Milano International, ha continuato a Radio DeeJay negli ‘80 con Claudio Cecchettoo e proseguito su Italia 1 con DeeJay Television, il primo programma tv che trasmetteva videoclip musicali - una sorta di antesignano di Mtv - oltre a partecipare addirittura al Festivalbar del 1986 come cantante. Poi una lunghissima e ricchissima carriera televisiva con programmi di intrattenimento e anche una parentesi in politica: alle elezioni del 1987 fu candidato nel collegio di Milano alla Camera dei deputati nelle file del Partito Socialista, allora guidato da Bettino Craxi, e venne eletto deputato con più di 9mila preferenze. L’unico nodo da sciogliere? Gerry Scotti è da sempre un uomo Mediaset, quindi sbarcare alla Rai - e non solo come ospite, ma come deus ex machina di Sanremo - farebbe temere Pier Silvio Berlusconi di perdere uno dei conduttori più amati dal pubblico a vantaggio della concorrenza. Il Festival 2024 non è ancora concluso, ma “la gente purtroppo parla” già del 2025 e sostiene che se arriva l’offerta giusta - i soldi non sembrano il problema - difficilmente lo “Zio Gerry” continuerà a dire di no.