image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Io Morgan, artista,
vi spiego perché gli haters
non se la prendono con i deboli
ma con gli artisti

  • di Morgan Morgan

13 dicembre 2023

Io Morgan, artista, vi spiego perché gli haters non se la prendono con i deboli ma con gli artisti
Marco Castoldi, in arte Morgan, rende pubblica una sua personale riflessione su un fenomeno che sta sempre più facendo discutere e preoccupando: gli haters sui social. I "Leoni da tastiera" infatti - spiega nella chat whatsapp nella quale dialoga con i giornalisti - negli ultimi tempi sembrano aver preso di mira una particolare categoria di persone: gli artisti. Ecco perché...

di Morgan Morgan

Da circa un lustro il vocabolario italiano ha dovuto accogliere il termine inglese “hater”, cedendo all’insistenza dei social network. “Hater” ha accezione unidirezionale, ossia solamente negativa, è un epiteto spregiativo che si riferisce ad un comportamento che si cristallizza come abitudine ossessiva, quella di “odiare”. Un odio che, però, si agisce nella scrittura, o in un messaggio video sul social network, è questo il luogo dove si consuma l’hating, perché si tratta dell’odio del vile, del miserabile, del codardo, il famoso “Leone da tastiera”, che quando si accanisce contro qualcuno insultandolo ripetutamente attraverso i commenti dei post diventa l’hater. Questa apparentemente leggera forma di perversione moderna si manifesta esclusivamente nella dimensione virtuale, cioè nella posizione remota, non di persona, perche tutta la ferocia, spesso di carattere moralistica e sprezzante dell’altro da una presunzione di superiorità, una volta che l’interlocutore bersaglio delle più crudeli offese è di fronte all’hater in carne ed ossa si trasforma in finta adulazione o in servilismo, si maschera subdolamente da contrario di sé, e questo sia perchè si tratta di individui non coraggiosi che non sanno canalizzare le frustrazioni e le sofferenze in modo creativamente edificante e sia perchè spesso l’odio è un effetto collaterale dell’invidia in coloro che il filosofo Cioran avrebbe definito "quelli che vorrebbero essere il loro nemico".

Morgan
Morgan

Sia chiaro che l’hater non è propenso al dialogo perchè è comunque immerso in una dimensione di distorsione percettiva come un’allucinazione costante che lo inquieta, odia perchè ha paura di una realtà che si è auto costruito, che non esiste, quindi i suoi messaggi sono accuse insulti e offese mandati come bombe, azioni terroristiche in contesti che sarebbero deputati allo scambio, al dialogo, non al turpiloquio, ma l’hater spara il suo odio e poi scappa, rende inaccessibile il contatto , blocca, si barrica, si nasconde, si rende irreperibile, quando è un utente comune gli basta fare profili occasionali, inventarsi nickname e praticare la sua compulsa scarica di insulti alla quale segue una ancora più furiosa reazione di “asfalto”di cui l’hater si vanta, perché è eccitato dal provocare reazioni, si sente finalmente considerato in qualche modo, come se non conoscesse altro modo più dignitoso e non violento di creare la relazione con la comunità, quindi è tragicamente convinto di aver “vinto”, di essere un “vincente”. Non intendendo ora scendere nell’analisi piu’ accurata del profilo di personalità da una prospettiva clinica mi limito solo ad osservare che la tematica dell’ essere persone vincenti o perdenti è ricorrente proprio nei contenuti dei messaggi di odio ed è un paradigma discriminante abbastanza tipico dell’hater proprio nelle convinzioni, nelle motivazioni, le ragioni dell’odio. In sintesi cosa vale la pena di odiare?

Morgan
Morgan

Chi è il bersaglio ideale per il professionista dell’odio? È l’individuo che si differenzia per qualsiasi ragione dal gruppo, è di fatto il “diverso” che oggi concentra su di sé tutte le maldicenze e il bullismo che non è più consentito dirigere verso il disabile o verso l’omosessuale, o verso la persona straniera, che erano una volta i bersagli su cui confluivano i sentimenti cattivi delle persone, la rabbia, la frustrazione, si concentravano su i “perdenti” che oggi sono intoccabili, e meno male, e quindi si è spostato il bersaglio su altro tipo di individui che sono rimasti, diciamo, “scoperti”, che non sono ancora stati protetti da disposizioni politico-culturali e attualmente vagano brutalizzati dalla violenza verbale e sono gli artisti. 

More

Sicuri che la gaffe della Michielin non sia marketing? Intanto esce il nuovo disco di Ivan Graziani per la Sony. E Morgan…

di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

il complottone

Sicuri che la gaffe della Michielin non sia marketing? Intanto esce il nuovo disco di Ivan Graziani per la Sony. E Morgan…

Bobo Craxi risponde a Davigo: “Di lui non rimarrà niente nella storia di questo Paese, mi fa pietà”. E sui magistrati di Mani Pulite…

di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

Mani pulite

Bobo Craxi risponde a Davigo: “Di lui non rimarrà niente nella storia di questo Paese, mi fa pietà”. E sui magistrati di Mani Pulite…

Ecco come Taylor Swift si è pappata il mercato discografico: dalla Taylor’s Version all'Eras tour dei record

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

nessun segreto

Ecco come Taylor Swift si è pappata il mercato discografico: dalla Taylor’s Version all'Eras tour dei record

Tag

  • Culture

Top Stories

  • Siamo stati al concerto di Ed Sheeran allo Stadio Olimpico di Roma, ma com'è stato? Zero ballerini o braccialetti. Solo lui, autentico, con le chitarre e plettri giganti come schermo. E Ultimo come ospite...

    di Angela Russo

    Siamo stati al concerto di Ed Sheeran allo Stadio Olimpico di Roma, ma com'è stato? Zero ballerini o braccialetti. Solo lui, autentico, con le chitarre e plettri giganti come schermo. E Ultimo come ospite...
  • Siamo stati al concerto dei Modà a San Siro, ma com'è stato? Un live che zittisce chi li considera "finiti". E se pensate che siano solo nostalgia per cinquantenni non avete capito un caz*o e vi spieghiamo perché…

    di Benedetta Minoliti

    Siamo stati al concerto dei Modà a San Siro, ma com'è stato? Un live che zittisce chi li considera "finiti". E se pensate che siano solo nostalgia per cinquantenni non avete capito un caz*o e vi spieghiamo perché…
  • Siamo stati al concerto di Cesare Cremonini a San Siro, ma com’è stato? Uno spettacolo incredibile, da Luca Carboni a Valentino Rossi sul palco. La formula del suo successo? Forse l’abbiamo capita e vi spieghiamo qual è…

    di Benedetta Minoliti

    Siamo stati al concerto di Cesare Cremonini a San Siro, ma com’è stato? Uno spettacolo incredibile, da Luca Carboni a Valentino Rossi sul palco. La formula del suo successo? Forse l’abbiamo capita e vi spieghiamo qual è…
  • W IL LESBO PATRIARCATO! Elodie si inginocchia a Gianna Nannini che le strizza le tette: a San Siro si consuma l'addio al femminismo, facciamo largo al clitoride rock? [VIDEO]

    di Ottavio Cappellani

    W IL LESBO PATRIARCATO! Elodie si inginocchia a Gianna Nannini che le strizza le tette: a San Siro si consuma l'addio al femminismo, facciamo largo al clitoride rock? [VIDEO]
  • Siamo stati al concerto di Luciano Ligabue alla RCF Arena (Campovolo), ma com’è stato? Un sogno molto vicino alla realtà. Tre ore di live, centomila persone e una festa gigantesca per "La notte di certe notti"...

    di Emiliano Raffo

    Siamo stati al concerto di Luciano Ligabue alla RCF Arena (Campovolo), ma com’è stato? Un sogno molto vicino alla realtà. Tre ore di live, centomila persone e una festa gigantesca per "La notte di certe notti"...
  • Ma quanto sono cringe Andrea Bocelli e Jannik Sinner con “Polvere e gloria”? Blanco odia l’estate con “Maledetta rabbia”, l’American Heart di Benson Boone e Dargen D’Amico… Abbiamo ascoltato (e recensito) il meglio e il peggio dei singoli del venerdì

    di Benedetta Minoliti

    Ma quanto sono cringe Andrea Bocelli e Jannik Sinner con “Polvere e gloria”? Blanco odia l’estate con “Maledetta rabbia”, l’American Heart di Benson Boone e Dargen D’Amico… Abbiamo ascoltato (e recensito) il meglio e il peggio dei singoli del venerdì

di Morgan Morgan

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Ecco come Taylor Swift si è pappata il mercato discografico: dalla Taylor’s Version all'Eras tour dei record

di Ilaria Ferretti

Ecco come Taylor Swift si è pappata il mercato discografico: dalla Taylor’s Version all'Eras tour dei record
Next Next

Ecco come Taylor Swift si è pappata il mercato discografico:...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy