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Kanye West apre una scuola
e dice di non aver mai letto un libro.
Rispetto ad altri, però,
qualcosa da dire ce l’ha eccome

  • di Michele Monina Michele Monina

18 settembre 2022

Kanye West apre una scuola e dice di non aver mai letto un libro. Rispetto ad altri, però, qualcosa da dire ce l’ha eccome
Il rapper, produttore musicale e tanto altro ha ammesso di non essere un grande estimatore della lettura, nonostante di recente abbia aperto una scuola privata chiamata Donda Academy (dal nome della madre Donda West, defunta). “Non ho letto nessun libro. Leggere per me è come mangiare cavoletti di Bruxelles” ha dichiarato. Ma anche in Italia (e non solo) c’è chi ha fatto carriere di tutto rispetto – e persino in ambito “culturale” - avendo ammesso la stessa mancanza. Ora c’è chi critica il pantagruelico Kanye West ma lui se ne frega, anche perché neanche saprà cosa significa pantagruelico...

di Michele Monina Michele Monina

Simi Valley, California, è da poco sorta la Donda Academy, prima scuola privata aperta dal rapper, producer, podcaster, stylist, imprenditore e chi più né ha più né metta Kanye West. Donda, nome della defunta madre, è anche il titolo di una ambiziosissima opera aperta, opera che si potrebbe serenamente definire visionaria e pantagruelica. Pantagruelica. Ecco, stando però a una recente dichiarazione di Kanye West, che magari alcuni di voi ricorderanno per certe sue esternazioni a favore di Donald Trump, o per essere a lungo stato marito di Kim Kardashian, dichiarazione avvenuta nel suo podcast, ci sono ottime probabilità che una parola come pantagruelica non faccia parte del vocabolario di Kaney West, perché, parole sue, non ha mai letto un libro in vita sua. Di più, ha preso le distanze dall’azione del leggere andando per altro a infrangere un altro tabù occidentale, quello di dire che certi cibi fanno schifo, nello specifico i Cavoletti di Bruxelles, usati come paragone: “per me leggere è come mangiare Cavoletti di Bruxelles”, appunto.

Partendo dal principio che l’idea che un artista debba necessariamente ricorrere agli studi tradizionali, intesi come il frequentare una scuola, fa parte di un immaginario d’altri tempi, di quando cioè Coolio regalava la sua Gangasta Paradise a quella ciofeca ambientata nel ghetto con Michelle Pfifer nei panni della volitiva professoressa, volitiva di salvare tutti i suoi studenti da una vita di microcriminalità e fallimenti, resta la perplessità di vedere come chi si vanti di non aver letto libri star lì a investire soldi in una scuola, con l’idea, sempre accennata nel medesimo podcast, di aprire in giro per gli States altri Campus. Del resto qui da noi abbiamo avuto il noto caso della leghista Lucia Borgonzoni, lì a vantarsi di non aver letto libri per anni e magicamente catapultata a ricoprire il ruolo di sottosegretario al Ministero della Cultura, ruolo che tecnicamente ricopre pure ora, Draghi premier pro tempore. Il tutto, per altro, senza aver mai sfornato hit da miliardi di stream, tanto per mettere una certa distanza tra i due personaggi.

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The Book of Yeezus di Kanye West

Tornando però a Kanye West e alla perplessità del suo agire in maniera lievemente incoerente, andrebbe anche messo sul tavolo il dettaglio di una manciata di libri che vedono il rapper nei panni di autore, come a voler sottolineare la vulgata che vuole che nessuno dei libri firmati da popstar o personaggi del mondo dello spettacolo sia in realtà mai stato neanche letto da coloro che virtualmente li firmano, essendo chi scrive queste parole, cioè io, a lungo stato uno dei principali ghost writer dell’editoria italiana potrei a riguardo aprire discorsi lunghi e divertenti.

Ricapitolando, Kanye West, autore di una manciata di libri, uomo di grande successo, apre una scuola dedicata a sua madre Donda, en passant professoressa di inglese in Georgia, prima, e coordinatrice del Dipartimento di inglese della Chicago State University, in Illinois, poi, ma nel farlo chiarisce come lui non abbia mai letto un libro in vita sua, facendo di questo particolare passaggio della sua biografia personale un vanto. Fatto che per altro contrasta con la sua biografia, che lo vuole brillante studente liceale a Chicago, prima, e poi iscritto con altrettanto successo alla medesima università dove lavorava la madre, anche se magari la genialità dimostrata nello scrivere Stronger su una base dei Daft Punk era già insita in lui a quei tempi, brillante nello studio anche senza dover aprire libro. Certo, meglio non fargli notare queste sue incongruenze, visto mai che reagisca come quando agli MTV Awards ha visto che a vincere come miglior video era stata Taylor Swift e non Beyoncé, da lui ritenuta meritevole del premio, o come quando, un paio di anni fa, si è mostrato mentre pisciava su uno dei suoi Grammy, premio che peraltro proprio nel 2022 lo ha bandito per certe sue esternazioni razziste nei confronti di Trevor Noah, in quel caso il suo pisciare atto volto a protestare contro la discografia tutta, ma tanti potrebbero essere i casi di sbrocco del nostro presi a mo di esempio, dagli insulti (c’è anche una finta decapitazione, simulata nel video di Eazy, attenzione) rivolti a Pete Davidson, il nuovo fidanzato della sua ex alle varie sparate sul fronte politico (una volta si è definito “pazzo figlio di puttana” mentre era nella Sala Ovale della Casa Bianca, per dire) e anche su quello sociale (ha lanciato una linea di abiti ispirata ai senzatetto, venduti in sacchi dell’immondizia, sant’uomo). Noi in fondo abbiamo pagato Matilda De Angelis per prendere parte al Festival di Sanremo, lei che ha ostentato il fatto di non aver mai visto la televisione, ci potrà pur essere il titolare di una scuola che si vanta di non aver mai letto un libro, no? Almeno lui ha venduto centoquaranta milioni di singoli e venti milioni di album, mica ha girato una scena di nudo davanti a una basita Nicole Kidman.

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