Che a volte uno si sente incompleto ed è soltanto giovane. Francesca Michielin cita Italo Calvino, seduta su uno sgabello dell'Arci Bellezza di Milano, e con le mani mima un sentimento. Dall'incompletezza dell'avere, o dell'aver avuto, vent'anni arriva una fragilità che è terreno fertile per la musica, per la poesia, per la scoperta di sé. Ed è da lì che nasce un'arma, uno strumento che in quella fragilità sa vedere la forza. Una rivendicazione, dice Francesca, in un mondo che ci vuole fortemente fragili.
Mentre racconta Cani Sciolti, il suo nuovo album presentato alla stampa italiana proprio nel corso della conferenza di Milano, la cantautrice tesse un racconto fatto di complessità, che ha la forma di un viaggio lungo sei anni: un regalo di compleanno, dice lei, che sarà di tutti, per tutti, a partire dal 24 febbraio.
C'è la natura, la provincia con i suoi pro e i suoi contro, l'amore in tutte le forme, anche in quella - così poco raccontata dalla musica - di una ragazza per un'altra ("perché tutti devono poter dedicare una canzone a qualcuno di cui sono innamorati") e poi c'è la rabbia, la dissidenza, il confronto. E c'è anche l'incoerenza, dentro il disco e nelle parole di Michielin.
Gli strati di pensiero di una ragazza che tra pochi giorni compirà 28 anni e che interrogata sulla questione della mancanza di donne sul podio di Sanremo 2023, risponde attorcigliando i pensieri: "Mi sono spiegata malissimo, non si capiva un cazzo. Scusate". Ma va bene così. Va bene che dentro le sue convinzioni ci sia dell'incoerenza, delle domande che ancora devono avere risposte. Che alcune cose non le sappia, in un mondo in cui tutti sembrano sapere sempre tutto.
Va bene che in ogni cosa, in Cani Sciolti e fuori dal suo ultimo disco, ci siano i pro e i contro che ogni giorno la fanno mettere in discussione. Perché è questa, l'arma della sua fragilità, la rivendicazione di cui parla in Carmen - una canzone dedicata a un dialogo avuto con Carmen Consoli - che guida il filo di tutta la sua presentazione alla stampa.
Va bene che sorvoli sulle domande che riguardano il suo fidanzato, perché l'amore i cantautori lo spiegano a modo loro e basta. Va bene che parli di moda, colori, trucco e divertimento, di donne sul palco con lei, dietro al palco per lei. Va bene che di tanto in tanto le cerchi con lo sguardo, queste donne, mentre sembra chiedere un ok sulle cose da dire durante la conferenza, o un segno di incoraggiamento quando ci si incaglia contro un argomento spigoloso.
Va bene perché la rivendicazione della fragilità, e dell'essere più cose insieme, Francesca Michielin non la canta e basta. Ma la vive, e questo rende tutto più vero. Come i suoi Cani Sciolti, imprendibili. Belli così.