Da tempo immemore la spocchia di Lazza fa bella mostra nella sua bio più delle certificazioni Fimi, e il fenomeno scazza che è un piacere con chiunque gli capita a tiro. Da Rocco Tanica post Love Mi e guanto di sfida rapper – pianista, a Sanremo, dove rimosso cinguettio recitava “perché non sanno chi sono io!” - sulla “potenza” nel televoto dei fan di Mengoni e Ultimo (tapino). Passando al vanto di aver stracciato Vasco Rossi (record in classifica per Sirio), modestia a parte stavolta la mena a un povero sconosciuto che lo scambia per un cameriere e twitta ferito. “Che ridere, stasera a Parigi un tipo in un bar mi ha chiesto se lavorassi là. Non sa che sarà mio fan tra qualche anno”. Ohibò, come non riconoscere il grande immenso Lazzino, fino a un mese fa completamente ignoto pure in Italy. Così ignoto che in una puntata immaginaria de I Soliti ignoti poteva trarre in inganno persino mammina. Manco a dirlo, a pronta polemica Selvaggia Lucarelli si butta a capofitto, mentre gli utenti pronosticano il futuro vicino. “O che fra qualche anno lavorerai in quel bar”, che scatena la replica del Lazzarini (cognome all'anagrafe) tra magari sarò il proprietario del bar e su*a e altre squisitezze simili. Anche meno.
Il tutto a poche ore dal lancio del nuovo singolo Zonda (in libera uscita da oggi), che prova a bissare il successo della medaglia d'argento sanremese (brano più certificato dell'ultimo Festival). Prova, appunto, ma è lontano anni luce, per essere gentili. Dimenticata la qualità, i fiori a mammina di cui sopra, gli abbracci al “fratello” Mengoni, l’ineditino (ino) riporta il cantante (per modo di dire) alla pura autocelebrazione (chi lo avrebbe mai detto!), sottolineata da un linguaggio gergale e supercar ruggenti come da titolo. Come se non bastasse, il testo pare scritto da un quindicenne (al pari delle puttanate che verga via Twitter), e la ritmica più che a sfidare sulle barre i macchinoni, gira a vuoto su sé stessa all'infinito. Ripetitiva.
Ma Dardust dov’è finito? Non sempre azzecca i suoni, ma quando ci si mette chapeau, niente da dire. Ecco, 3 min e 27 secondi bastano e avanzano per lo strazio prodotto dal producer - pioniere della drill britannica 808 Melo - e da NKO: “Vogliono una taglia sulla mia testa come il Far West / spingendo sull’acceleratore del self confidence e del successo raggiunto / noto anche come primo in Fimi / senza mai rinnegare le origini / ero già uno di quelli veri prima di quella spunta blu”. Più che pezzo, una commercialata (pagata?) e deludente. Nuova era chi? Dopo la boria (a puntate) resta solo un mucchio di Cenere.